L'Ivass ha acceso un faro sui dettagli del sistema di controllo, governance e remunerazioni del portafoglio della piattaforma Generali-Natixis, decisa a gennaio per unire le attività di asset management di Generali Investments Holding e Natixis IM, in un operatore da 1.900 miliardi di masse gestite e che coinvolge un’ampia fetta del risparmio degli italiani. Il faro allunga i tempi di un eventuale decollo. L’operazione è stata approvata solo a maggioranza dal cda di Trieste per divergenze all’interno del board su molti punti. Anche il collegio sindacale ha criticato la fretta con cui è stata varata l’intesa con Parigi. E l’operazione è finita nel mirino anche del governo che teme ricadute negative sul risparmio degli italiani. Secondo quanto riportato ieri dalla Reuters, l'autorità di vigilanza assicurativa italiana avrebbe sollecitato Generali a fornire un supplemento di istruttoria. Il governo, che tramite il Dipartimento golden power, deve autorizzare la nascita del polo, ha chiesto garanzie sul fatto che Generali mantenga il pieno controllo dell'allocazione dei risparmi raccolti in Italia. E, da quanto trapela, l'Ivass ha bisogno ora di più tempo per andare a fondo dell’operazione e completare la sua revisione, hanno detto le fonti citate dall’agenzia.
I NOMI
La richiesta di maggiore chiarezza riguarda anche i dettagli del sistema di remunerazione del portafoglio della nuova entità.
Sia l'Ivass che Generali hanno rifiutato di commentare.
Ad aggiungere ulteriore incertezza, aggiunge Reuters, alle possibilità di concludere l'operazione, è la posizione del ceo di Generali, Philippe Donnet, che l'ha sostenuta, ed è in corsa per la riconferma nella lista Mediobanca.
Ieri Generali ha confermato gli elenchi. Tutte le liste - fa sapere la compagnia - rispettano le normative e le indicazioni rappresentate nella convocazione dell'assemblea in termini di candidati indipendenti e di quote di genere. VM 2006 del gruppo Caltagirone ha anche proposto che il compenso annuo spettante a ciascun componente del consiglio di amministrazione per il triennio 2025-2027, preveda una riduzione in misura pari al 15% rispetto a quanto proposto dal board. Di conseguenza propone che il compenso sia così determinato: 85.000 euro lordi annui, con un incremento del 50% per coloro che fossero componenti del comitato esecutivo, ove costituito; un gettone di presenza per ciascuna seduta del consiglio e del comitato esecutivo pari a 3.400 euro lordi.
La prima lista è quella presentata da Mediobanca ed è composta da Andrea Sironi (candidato presidente), Clemente Rebecchini, Donnet (candidato amministratore delegato), Luisa Torchia, Lorenzo Pellicioli, Clara Hedwig Frances Furse, Antonella Mei-Pochtler, Patricia Estany Puig, Umberto Malesci, Alessia Falsarone, Elena Vasco e Giorgio Valerio. La lista numero 2 è stata depositata da VM 2006 e candida Flavio Cattaneo, Marina Brogi, Fabrizio Palermo, Ines Gandini, Stefano Marsaglia, Tiziana Togna. Infine la terza lista, presentata da diversi fondi sotto l'egida di Assogestioni, è composta da Roberto Perotti, Francesca Dominici, Anelise Sacks e Leopoldo Attolico.