Pop Vicenza, Guardia di Finanza nella sede: indagato il presidente Zonin

Pop Vicenza, Guardia di Finanza nella sede: indagato il presidente Zonin
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Martedì 22 Settembre 2015, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 10:50
Perquisizione della Guardia di Finanza nella sede della Banca Popolare di Vicenza. Nell'inchiesta, diretta dal pm di Vicenza Luigi Salvadori, sono indagati, tra gli altri, il presidente della banca Giovanni Zonin, noto imprenditore nel settore del vino e l'ex direttore generale dell'istituto Samuele Sorato. Per entrambi le ipotesi di reato sono aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza.



Le perquisizioni riguardano la sede amministrativa e legale dell'istituto, gli uffici direzionali di Milano, Roma e Palermo e le abitazioni degli indagati e di altre persone non iscritte nel registro degli indagati.



In Procura, nelle settimane scorse erano giunti esposti da parte di alcuni correntisti sulla valutazione delle azioni dell'istituto.



«Piena collaborazione da parte della dirigenza e del personale della Banca Popolare di Vicenza» ai Nuclei di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza che hanno svolto perquisizioni presso le sedi della Banca. La afferma in una nota l'istituto di credito in relazione. «Si tratta di indagini preliminari - viene sottolineato - ritenute indispensabili per accertare eventuali responsabilità soggettive, come si evince dal comunicato firmato dal Procuratore della Repubblica dottor Antonino Cappelleri».



«Bene, seppur con 7 anni di ritardo rispetto alle denunce, le perquisizioni della Gdf disposte dal pm di Vicenza Luigi Salvadori sull'ennesimo, gravissimo scandalo di una Banca d'Italia dalle porte girevoli, che invece di vigilare va a braccetto con banchieri-amici, commissariando banche con i conti in ordine per tentare di salvare quelle con rapporti amicali, come la Banca Popolare di Vicenza del padre padrone Zonin», afferma in una nota Elio Lannutti dell'Adusbef secondo cui «dopo ispezioni a "la carte", forse pilotate, non si è mai accorta che in deroga a norme stringenti di legge la Bpvi aveva prestato ai suoi clienti quasi un miliardo di euro (un quarto del suo valore), per comprare azioni della stessa banca, titoli illiquidi e sopravvalutati, senza che neppure la Consob sia intervenuta tempestivamente per tutelare piccoli risparmiatori rovinati, denunciato da Adusbef nell'aprile 2008, con 120mila azionisti che hanno visto dilapidati circa 6 miliardi di euro di risparmi (tra perdite ed aumenti di capitale)».



«La supervalutazione delle azioni Bpvi con criteri arbitrari, i metodi illeciti per acquisire i soci, ed altre ipotesi di reato - denuncia l'associazione - erano state già denunciata da Adusbef nel 2008, con un esposto alla Procura della Repubblica di Vicenza, successivamente archiviata con una operazione che da molti venne definito muro di gomma"».



Adusbef, «che si augura vengano smascherati almeno 7 anni di mala-gestio, con numeri e cifre che appaiono gonfiate o sgonfiate ad hoc sui bilanci degli ultimi anni della Banca Popolare di Vicenza chiede analoghe ed urgenti perquisizioni nelle sedi di Bankitalia e Consob, per verificare come mai non siano mai intervenute per prevenire gestioni creditizie scellerate, essendo intollerabile che tali strapagati 'Enti inutilì, possano continuare a farla franca, mentre viene dilapidato il pubblico, sudato risparmio».