LA DISTRIBUZIONE
La distribuzione delle pensioni degli ex dipendenti pubblici per categoria e classi di importo mensile mette in evidenza, come detto, che circa il 18,2% delle pensioni pubbliche ha un importo mensile inferiore ai mille euro, il 51,3% tra mille e 2 mila euro e il 22,8% di importo tra 2 mila e 3 mila. Infine, solo il 7,8% ha un importo dai 3 mila euro mensili lordi in su. Guardando all'area geografica, circa il 38,8% della spesa pensionistica complessiva della Gestione dipendenti pubblici viene erogata nell'Italia settentrionale, contro il 36,3% dell'Italia meridionale ed isole ed il 24,8% dell'Italia centrale. Solo lo 0,1% delle pensioni è erogata all'estero. Il 58,6% del totale dei trattamenti pensionistici, conclude l'Inps, è erogato alle femmine, contro il 41,4% erogato ai maschi. Ieri sul tema delle pensioni è di nuovo intervenuto anche il presidente dell'Inps, Tito Boeri. Parlando degli ostacoli ad una revisione delle pensioni, e dei vitalizi dei parlamentari in particolare, Boeri ha sottolineato come «la nozione di diritto acquisito sia una nozione che vada ben discussa» perché, ha detto «trovo che questa sia una definizione sbagliata». In Italia, ha aggiunto ancora, «si tocca tutto perché si cambiano le leggi ogni due per tre, si cambia la tassazione, si aumentano le tasse sulla case quando una persona ha risparmiato tutta una vita pensando che non ci fossero. E quel diritto acquisito viene calpestato sistematicamente, ma poi quando si parla di pensioni quelli sono diritti acquisiti intoccabili». Boeri è poi tornato a parlare del possibile ricalcolo dei vitalizi dei politici e dei risparmi conseguenti: «Se ci fosse un ricalcolo contributivo dei vitalizi per cariche elettive, non solo al Parlamento ma anche per i Consigli regionali, andremmo a risparmiare circa 200 milioni di euro all'anno», ha calcolato.