Eni si rafforza in Norvegia. Entro l'anno il piano a carbonio-zero

Claudio Descalzi, ad di Eni
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Lunedì 2 Luglio 2018, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 18:53
Eni si rafforza in Norvegia, dove arriverà a produrre 180mila barili di olio equivalente al giorno (boepd) ed è pronta ad annunciare, prima fra tutti i rivali, i propri obiettivi di «neutralità carbonica» entro l’anno. La promessa è dell’amministratore delegato Claudio Descalzi, che ha rinnovato per almeno altri 3 anni un accordo decennale con il Politecnico di Milano, mettendo sul piatto altri «23-25 milioni», che possono anche «triplicare», dopo averne già investiti 40. Il tutto mentre il greggio, che ha superato quota 70 dollari per barile, ha un «prezzo equo» secondo il manager spaventato da un eventuale rialzo per le «ripercussioni negative sulla domanda». Sul fronte del metano, invece, si prevedono novità dall’Egitto, a fianco dei campi di Zohor e Nooros, con nuove possibili scoperte (“prospects“ in gergo), che saranno oggetto di perforazioni «nei prossimi mesi». In Norvegia il Cane a Sei Zampe e il fondo di private equity HitecVision si sono accordati per la fusione tra Point Resources e la consociata Eni Norge, che darà vita a V&daggerr Energi. In questo modo Eni compie quello che Descalzi ha definito come «un passo fondamentale» nel rafforzamento nell’area Ocse, «con ulteriore potenziale nell’upstream, come è certamente la Norvegia». La nuova società avrà in portafoglio 17 giacimenti di olio e gas, con una copertura geografica che va dal Mare di Barents al Mare del Nord, e una produzione nel 2018 di circa 180mila barili di olio equivalente al giorno (boepd) e potrà contare su «riserve e risorse per oltre 1.250 milioni di barili di olio equivalente».
Eni la controllerà al 69,6%, affiancata da HitecVision con il 30,4%. Oltre che ai barili Eni punta anche alla sostenibilità ambientale, con l’abbattimento progressivo delle emissioni nelle sue attività industriali, lo sviluppo di un’economia circolare, il recupero di energia dai rifiuti e l’abbattimento degli sprechi. Il tutto viene sintetizzato nell’obiettivo misurabile e vincolante della «neutralità carbonica», ossia ‘zero-emissionì. Una nuova frontiera per Descalzi, che non ha voluto dire di più riservandosi di annunciare «entro l’anno» le tappe del percorso. «Saremo i primi a farlo - ha detto - e sarà un accordo vincolante per tempi e quantità» a differenza di Cop 21, inaugurando «un ciclo nuovo e strategico» per Eni. «Ancora nessuno - ha sottolineato l’A.d - si è preso il rischio di annunciare che vuole essere ‘neutrò, io lo voglio fare e noi siamo convinti di poterlo fare». «Stiamo approfondendo e valutando la parte economica - ha spiegato - e dobbiamo ancora fare l’analisi tecnica partendo dai due step di upstream e downstream ed entro fine anno penso che lo annunceremo». Si tratterà di un «annuncio epocale, perché nessuno l’ha ancora fatto» e soprattutto sarà «un accordo vincolante per tempi e quantità».
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