Ibm sbarca nell'area Expo: Renzi firma l'accordo da 150 milioni

Ibm sbarca nell'area Expo: Renzi firma l'accordo da 150 milioni
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Giovedì 31 Marzo 2016, 18:56 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 10:59

Il dopo-Expo diventa realtà. Da Boston, terza tappa della sua missione in Usa, Matteo Renzi trasforma in un fatto quella che solo fino a ieri era una promessa: il polo d'eccellenza della ricerca internazionale da far nascere nell'area che ha ospitato l'Expo. Non lo fa con un annuncio. Ma firmando, nero su bianco, un 'memorandum of understanding' con l'Ibm per far nascere il primo centro in Europa del Watson Health proprio a Milano. Un accordo in cui gli americani mettono sul tavolo 135 milioni di euro nei prossimi anni e che, promettono, creerà lavoro per «almeno 400 giovani italiani».

Ma al di là delle cifre è il segnale che conta. Per la prima volta arrivano investimenti stranieri sul progetto Human Technopole, per la ricerca a livello internazionale. Un progetto concreto, che farà da traino alla creazione del polo d'eccellenza per il quale il governo aveva parlato di investimenti da 150 milioni l'anno per 10 anni. Il Centro Watson Health a Milano opererà per la ricerca genomica, oncologica, dell'invecchiamento e della nutrizione e punta a creare a Milano un hub per tutta l'Europa, ha spiegato l'ad Genny Rometti. «È il segnale che l'Italia è attrattiva per gli investimenti esteri. Due-tre anni fa a New York si storceva il naso. Oggi invece l'Italia è considerata uno dei paesi più attraenti in Europa, grazie alle riforme, soprattutto quella del lavoro», commenta l'ad di Ibm Italia, Enrico Cereda. Parole e segnali che sono musica per le orecchie del premier, che si dice «orgoglioso e entusiasta». Ma che vede prima di tutto un riconoscimento del suo lavoro. Che rivendica con forza anche nella prestigiosa università di Harvard quando fa un lungo intervento. Ribadendo il ruolo delle sue riforme, come il Jobs act, che ha portato ad un mercato del lavoro che «ora funziona», quella del Senato - una 'vera rivoluzione per il sistemà - e quella elettorale per una legge che «è stata causa dell'instabilità del Paese (io sono il 63esimo premier in 70 anni, dice) e che va cambiata».

Renzi parla a 360 gradi. Ma di fronte agli studenti della prestigiosa università americana è sull'economia che vuole insistere. Di quella dei «modelli sbagliati europei, come il fiscal compact che uccide,» e che hanno prodotto solo austerity, alimentando - è il ragionamento - il populismo che non è la causa solo del terrorismo ma anche della mancanza di lavoro. La priorità è la «crescita» e la spinta sugli investimenti pubblici e privati, dice a chi gli fa una domanda sul suo concetto di flessibilità. Per la quale - aggiunge - è necessario anche «un aumento dei parametri decisi». Rispettando però le regole, come il debito che, dice, in Italia va ridotto. «Abbiamo raggiunto risultati grazie alle riforme», spiega snocciolando numeri anche sull'aumento degli investimenti stranieri, ma ora bisogna puntare sulla crescita, ribadisce, sottolineando che oltre agli investimenti la «priorità» è anche la «riduzione la tassazione», perchè la «spending rewiew non basta».

Renzi da Boston riparte per Washington dove domani lo aspetta il Nuclear Security Summit voluto da Obama in cui i leader sono chiamati anche a una sessione sulla lotta all'Isis. E pur non essendo previsto nessun incontro a due con Obama, non è escluso possa avere con lui uno scambio di opinioni. Probabilmente anche sulla Libia. Il suo messaggio, ancora una volta, è comunque chiaro: «Bombardare la Siria o altri luoghi non è la risposta al terrorismo». Se fosse questa, spiega ad Harvard, «penso non saremmo all'altezza di una risposta politica».

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