Nel suo attesissimo intervento a Jackson Hole, in Wyoming, Usa, il meeting estivo dei banchieri centrali mondiali, il numero uno della banca centrale statunitense ha confermato che il dibattito in seno al Fomc, il comitato di politica monetaria della Fed, si sta “naturalmente spostando” sulla tempistica di un rialzo dei tassi.
Con una inflazione negli Usa «ancora al di sotto dell'obiettivo del 2%» la Fed «potrebbe mantenere la sua politica accomodante fino a quando l'inflazione non si muoverà chiaramente» verso il 2% e solo a quel punto la Fed «potrà essere sicura si sia ridotto» il livello di sottoutilizzo che permane nel mercato del lavoro, sottolinea il presidente della banca centrale Usa, spiegato la prudenza della Fed nel rialzare i tassi nonostante i miglioramenti registrati sul fronte della disoccupazione.
«L'economia ha compiuto considerevoli progressi» dal punto di vista del lavoro ma «resta ancora significativa una sotto utilizzazione delle risorse» afferma Yellen, sottolineando che una ripresa completa del mercato del lavoro resta difficile data la «profondità dei danni» causati dalla recessione. «Significativi fattori strutturali hanno avuto impatto sul mercato del lavoro, incluso l'invecchiamento della popolazione e altri trend demografici», quali la "polarizzazione", ovvero la riduzione dei posti di lavoro con competenze medie.
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