Banche, il viceministro Zanetti: «Errore non avviare una commissione d'inchiesta»

Banche, il viceministro Zanetti: «Errore non avviare una commissione d'inchiesta»
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Domenica 20 Novembre 2016, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 12:28
«Mi pare evidente che non ci sarà» la commissione d'inchiesta sulle banche e si tratta di «un grave errore». Lo ha detto il viceministro all'Economia Enrico Zanetti ospite a "L'intervista" di Maria Latella su SkyTg4. In Senato, ha aggiunto, «si è creato un dibattito sull'opportunità di una commissione d'inchiesta o di indagine, anche questo sarebbe stato un compromesso comunque positivo. Prendo atto che il dibattito non procede, è una scelta a livello di gruppi parlamentari, il governo non può costituire una commissione d'inchiesta parlamentare». Zanetti ha osservato che su questo fronte «non c'è stata sufficiente velocità di azione, non c'è stata forte propensione a farla, nemmeno da parte delle opposizioni che martellano su tanti temi ma non su questo».

Quanto al sistema bancario, Zanetti ha rivendicato le riforme attuate dal governo, dalle popolari alle Bcc, per renderlo «più solido». E sull'ipotesi di un interesse di Societe Generale su Mps il viceministro ha osservato che meglio sarebbe che «grandi gruppi abbiano testa e cuore in Italia» ma si tratta di «dinamiche che devono seguire le logiche di mercato».

«C'è una riduzione dell'entità del risparmio anche dovuto al fatto che ai risparmiatori sono stati venduti dei titoli tossici e poi si sono trovati con carta straccia.
Queste sono i germi del'insicurezza e che non fanno crescere», ha invece detto la deputata del M5s Carla Ruocco, componente della commissione finanze.


«I complotti dei mercati non ci sono, i mercati fanno il loro lavoro come lo hanno sempre fatto. A volte in modo feroce ma è la natura dei mercati», ha quindi affermato il vice ministro, parlando dei possibili effetti legati al referendum del 4 dicembre. È però «del tutto evidente», secondo Zanetti, «un voto che apre scenari incerti favorisce la speculazione». «È chiaro che l'ampiezza di questo fenomeno dipenderà da quanto l'incertezza sarà esasperata».

La Ruocco ha sottolineato: «Qual è il nesso tra riformare la Costituzione e rilanciare la ripresa economica Paese? Si sta dicendo che con questa riforma scellerata, che riduce il diritto di scelta ai cittadini, il Paese si riprende. Invece è una riforma che riduce il potere democratico del popolo, a cominciare dalla clausola di supremazia che toglie la voce ai cittadini e che invece è una "clausola di sudditanza"».


La deputata M5S ha poi affermato: «La differenza tra il M5S e i partiti è che noi sospendiamo e allontaniamo chi sbaglia mentre gli altri se li tengono e li coccolano».
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