MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Rallenta la crescita del mercato dell'auto, i costruttori chiedono interventi strutturali

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Lunedì 8 Agosto 2016, 21:46
La frenata era nell’aria. Dopo 17 mesi consecutivi di crescita a doppia cifra, il mercato italiano dell’auto a luglio ha incrementato i volumi solo 2,9% rispetto allo stesso mese del 2015, portando il cumulato dei 7 mesi a +17,1%. Nell’ultimo mese sono state immatricolate nel nostro paese 136.725 vetture rispetto alle 132.485 dello scorso anno, mentre il totale gennaio-luglio ha raggiunto 1.179.068 (1.006.867 nel 2015). Sul risultato hanno certo influito i due giorni lavorativi in meno, ma non tutto è dipeso da questo. A causare il rallentamento, infatti, sono gli acquisti dei privati, cioè delle famiglie che per prime hanno incassato l’alleggerimento delle forti campagne commerciali che i costruttori e le loro reti hanno messo in campo nel primo semestre.

Questo comparto, che chiaramente è il principale, a luglio ha addirittura registrato un segno meno (6%) e la quota ha perso quasi 6 punti, da 68,7% a 62,9%. Hanno conservato un passo spedito, invece, sia il noleggio (+21,9%, con un picco di notevole rilievo del 57,9% del “breve termine”) che le società (+21,3% con la quota salita oltre il 20%). Fca, per il 19° mese di fila ha aumentato i suoi volumi più della media, crescendo del 4,8% (bene soprattutto Jeep, Alfa Romeo e Fiat). Fra i costruttori esteri continua ad accelerare Renault (+15,4%), ma dopo due mesi Volkswagen ha ripreso la testa della classifica degli importatori che non ha mai mollato nel cumulato. Bene anche i marchi premium (Mercedes +16,6%, BMW +24%, Audi +7,1%, Land Rover +27%, Jaguar +168%).

Fra le alimentazioni c’è un leggero calo del benzina (-0,7%), mentre si confermano in crisi Metano (-49,5%), Gpl (-27,5%) ed elettriche (-26%, appena 71 consegne). Prosegue la sua crescita il diesel (+12%) che resta l’alimentazione più richiesta (59% di quota) e l’ibrido (+49,7%, ma la quota è ancora sotto il 2%). Gli addetti ai lavori erano preparati e continuano a richiedere interventi strutturali per assecondare il buon periodo di un settore così strategico.

«Ce lo aspettavamo - ha dichiarato il presidente dell’Unrae Massimo Nordio - considerati i primi 5 mesi nei quali il mercato si è sviluppato prevalentemente per le poderose campagne promozionali delle Case con le proprie Reti, che ovviamente non potevano protrarsi a lungo. Per mantenere i benefici effetti sul rinnovo del parco e intercettare il prevedibile rallentamento della domanda sarebbe ora necessario l’intervento di politiche mirate come, ad esempio, la proposta di detraibilità di parte dei costi di acquisto».
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