Scoppia la mania del braccio di ferro a Teramo, l’antica disciplina che si perde nella notte dei tempi recentemente tornata in auge mediante una gara che si è svolta nella palestra Club Interamnia. Sempre più ragazzi si stanno avvicinando a quest’attività, in passato un rituale che in genere designava gerarchie di branco tra banchi di scuola, ma anche nelle caserme militari e nelle palestre, appunto. Nell’immaginario comune anche i bar e i pub sono ambienti ideali per la diffusione del gioco, un po' fumosi e non tanti ben frequentati, come dimostrano film come Over the Top, film del 1987 con Sylvester Stallone. In città invece, grazie all’istruttore del Club Interamnia, Costantino Di Paolonicola, si è sdoganato questo sport.
Negli ultimi giorni ha organizzato un torneo, il primo assoluto in città: nella storia sportiva teramana difatti non c’è traccia di una cosa simile. L’idea gli è venuta quando ha visto sui social il suo beniamino Ermes Gasbarrini cimentarsi in quest’attività. Nei soliti allenamenti in sala pesi sempre più giovani, tra cui anche ragazze, si sono accostati a questa disciplina, dapprima per gioco poi sempre più seriamente. In tutta fretta Costantino ha allestito un tavolo apposito, «con l’aiuto di Fabrizio De Carlo, un carabiniere pugliese di stanza a Isola del Gran Sasso che mi ha trasmesso la passione e che ha contribuito a realizzare artigianalmente il tavolo perché a comprarlo avrebbe comportato un esborso di 500 euro». I vincitori del torneo del 31 ottobre sono stati nelle rispettive categorie Francesco Ahmetaj, Pierluigi Lombroni e Angelo Spinozzi. «Questo - prosegue il personal trainer - è uno sport molto tecnico che va ad allenare muscoli che in genere non sono sollecitati». Per Teramo è davvero una primizia. Tant'è che lo stesso Guido Gambacorta, decano di tutti gli istruttori, colui che ha portato il body building in città negli anni ‘70 , afferma che «l’iniziativa è davvero un unicum, non c’è mai stato un torneo simile da noi, un’attività che sposerei e che farei mia».
Il monumento storico della pesistica teramana, Anselmo Silvino, medaglia di bronzo a Monaco ‘72, spiega che in passato si è dilettato con il braccio di ferro «ma non quando gareggiavo perché temevo per il mio gomito». Le regole dell’armwrestling (questo il suo nome inglese) sono ingannevoli: all’apparenza semplici, in realtà complesse. Innanzitutto, si gareggia in piedi, l’uno di fronte all’altro, divisi per braccio destro o sinistro, e per categorie di peso.