Sulmona, convegno su San Giovanni da Capestrano. La presidente D'Alfonso: «Vogliamo approfondire la sua figura»

Un frate minore, un santo, un intellettuale di primo piano che ebbe rapporti con tanti personaggi pubblici di quel tempo

Sulmona, convegno su San Giovanni da Capestrano. La presidente D'Alfonso: «Vogliamo approfondire la sua figura»
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 13:23

«L’Europa ha un cuore in Abruzzo. E’ l’Abruzzo, infatti, che ha dato i natali a Giovanni da Capestrano, uno dei più illustri e importanti personaggi europei del XV secolo», dice Cristian D'Alfonso, presidente dell'associazione San Giovanni da Capestrano.  Un frate minore, un santo, un intellettuale di primo piano che ebbe rapporti con tanti personaggi pubblici di quel tempo. San Giovanni nasce il 24 giugno 1386, da un barone tedesco e una giovane dama abruzzese, a Capestrano, borgo di collina attualmente popolato da circa 700 abitanti, in provincia dell'Aquila.

Al centro del paese sorge il Castello Piccolomini che domina la sottostante e fertile Valle Tritana - così chiamata in epoca romana - ora denominata Valle del Tirino dal nome del fiume che vi scorre tra rive di prati verdi alberati da pioppi (le cosidette Cannavine), campagne di frumenti e zafferano, terreni coltivati a vigneti, olivi e mandorli. Questo è l’agro capestranese cui fanno da cornice le circostanti e meravigliose cime degli appennini abruzzesi dal Gran Sasso alla Maiella. 

LA VITA DEL SANTO

Dopo aver trascorso la sua giovinezza in Abruzzo, Giovanni si trasferisce a Perugia per studiare. Laureatosi in “utroque iure - nell’uno e nell’altro diritto”, diventò ben presto un apprezzato giurista e acclamato capitano della città umbra, finendo, tuttavia, in prigione quando la stessa fu occupata dai Malatesta. In cella ebbe luogo la sua conversione e una volta scarcerato chiese l’annullamento del matrimonio per prendere i voti e abbracciare la fede nell’Ordine dei Frati Minori Osservanti. Da evangelizzatore si spostò in Italia e in Europa; inviato direttamente dal Papa, come suo legato, in paesi come l’Austria, la Baviera, la Polonia e l’Ungheria. La sua predicazione era mirata al rinnovamento dei costumi cristiani, all’affermazione della pace e a combattere l’eresia che in quel tempo era dilagante. Nel 1456 fu incaricato dal Papa di predicare la Crociata contro l’impero Ottomano che aveva invaso la penisola balcanica; percorrendo l’Europa orientale il capestrano raccolse migliaia di volontari, conducendoli a Belgrado per unirli all’esercito ungherese al comando del Generale Janos Hunyadi. Nella battaglia di Belgrado, San Giovanni sostenne gli uomini all’assalto decisivo con le parole di San Paolo: «Colui che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento». Dopo la vittoria sui Turchi, Belgrado e altre città dovettero affrontare la peste; sulla via del ritorno fra Giovanni da Capestrano contrasse la terribile malattia e morì pochi mesi dopo, il 23 ottobre 1456, a Ilok nella Croazia orientale. Aveva 70 anni e prima di morire, espresse il desiderio che tutti i suoi libri e manoscritti fossero riportati a Capestrano presso il Convento di San Francesco (da lui fortemente voluto), dove sono tuttora custoditi dal 1457 nella meravigliosa biblioteca del convento attualmente gestita dal “Centro Studi San Giovanni da Capestrano”.

IL CENTRO STUDI

Il Centro Studi detto anche Giovanneo, che ha sede presso il suddetto convento, è una libera associazione costituita nel 1991; non persegue fini di lucro ne ha carattere politico. Ha le principali finalità di: promuovere ricerche e pubblicazioni concernenti la vita, le opere ed i tempi di San Giovanni, stimolare lo studio delle tradizioni culturali e religiose proprie della città di Capestrano, dell’Aquila e dell’Abruzzo in generale, stabilire rapporti con enti, associazioni e università italiane ed estere interessati al Santo capestranese e promuovere la conoscenza della persona, dell’operato, degli scritti e del pensiero del santo capestranese. Negli ultimi anni, in particolare, il Centro studi sta portando avanti una serie di iniziative finalizzate ad approfondire e promuovere la conoscenza della figura, del pensiero e delle opere manoscritte di "Fra Giovanni" attraverso pubblicazioni, mostre e specifiche attività convegnistiche.

In tale contesto, un significativo impulso è stato dato rendendo fruibile negli ultimi tempi, la biblioteca di San Giovanni a studiosi italiani e stranieri che, con tutte le accortezze del caso, possono consultare i numerosi documenti d’epoca in locali adibiti allo studio “studiorum”.

Inoltre, è stata predisposta un ala restaurata del convento capace di accogliere e ospitare in sede gli studiosi.  Si sta lavorando, inoltre, a un progetto di digitalizzazione di tutti i documenti, codici e opere per dare così la possibilità di consultare i testi on line e al tempo stesso preservare tutti i manoscritti risalenti al 1400.

IL CONVEGNO

Il prossimo Convegno dal titolo “Pensare l’Europa: San Giovanni da Capestrano e la prospettiva della Res Publica Christiana” è stato organizzato in collaborazione con l’Archivio di Stato dell’Aquila e si svolgerà a Sulmona venerdì 9 giugno dalle ore 17. La presidente Cristina D’Alfonso nel rivolgere un particolare ringraziamento a Marta Vittorini, direttrice dell’Archivio di Stato aquilano – «per aver reso disponibile il Salone Conferenze della Sezione di Sulmona nel ex convento francescano», dice - ha precisato che «l’idea di svolgere il convegno a Sulmona è nata proprio dalla presenza di testimonianze su San Giovanni nell’adiacente chiesa di San Antonio che fu costruita dai Sulmonesi in segno di gratitudine a San Giovanni che, con la sua opera pacificatrice, aveva posto fine alle lotte fra i Merolini e i Quatrario che per anni avevano devastato la citta peligna».

Il programma del convegno prevede gli interventi di studiosi italiani e stranieri che oltre ad esporre le origini, le trasformazioni, le vicende cittadine e il contesto storico che hanno interessato la chiesa e il convento di Sant’Antonio di Padova a Sulmona con il medievalista sulmonese, il professor  Franco Cavallone, fornirà relazioni e contributi di pensiero su: Osservanza francescana in Abruzzo con la professoressa Maria Grazia Del Fuoco, docente all’Università D’Annunzio di Chieti – Pescara; l’Importanza dell’apostolato oltralpe di San Giovanni tra il 1451-1456 a cura del professor  Iulian Mihai Damian, docente dell’Università “Babes – Bolyai” di Cluj- Napoca in Romania; l’attualità e l’inattualità di San Giovanni da Capestrano, santo medievale con il professor Salvatore Santangelo, giornalista professionista, docente universitario ed esperto di politica internazionale e di storia del Novecento.

La presidente Cristina D’Alfonso ha evidenziato, altresì, come il percorso concettuale attraverso il quale si svilupperà il convegno, consentirà «di illustrare e approfondire la figura di San Giovanni in Italia e in Europa in quell’epoca, le sue opere, le sue omelie. La sua stessa vita rappresenta una miniera ancora inesplorata e il suo pensiero e la sua azione, fondamentali nel 1400, risultano ancora attuali per affrontare le sfide della Chiesa, dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero. San Giovanni ha avuto una vita movimentata, molto varia e ricca di esperienze. Ha viaggiato molto in Italia e in Europa e nel Quattrocento, “viaggiare” era sinonimo di fatica, dormire poco, soffrire la fame e la sete con pericoli vari e imprevedibili.San Giovanni da Capestrano ha lasciato una profonda impressione nella Chiesa per la sua predicazione travolgente e convincente. Uomo, frate e santo, apostolo dell’Europa unita».

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