Pescara, il petrolio dal fiume finisce in mare: "Colpa dei pozzi di idrocarburi"

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Giovedì 10 Maggio 2018, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 18:18

Pescara, il petrolio dal fiume finisce in mare: "Colpa dei pozzi per gli idrocarburi"

È la Stazione ornitologica abruzzese a lanciare l'allarme: "In merito alla nota dello scorso 30 aprile 2018 di oggetto idrocarburi - contaminazione delle acque - Torrente Arolle (Comune di Tocco da Casauria - PE) - Fiume Pescara - pozzi di estrazione di idrocarburi, l'associazione scrivente aggiunge quanto segue data la rilevanza e la gravità delle informazioni raccolte nel frattempo. Sabato scorso 5 maggio nell'area si sono verificate cospicue precipitazioni temporalesche che hanno portato ad una vera e propria piena dei due torrenti, l'Arolle grande e Arolle piccolo. Le acque presentavano un enorme quantità di idrocarburi, come si può evincere dalle inquietanti immagini video girate da un cittadino del posto che ci ha avvisato.



Il giorno seguente, domenica 6 maggio alle 15 circa, ci siamo recati sul posto per un ulteriore sopralluogo. La piena era passata, lasciando una situazione veramente inusitata con idrocarburi praticamente dappertutto, fin sopra le foglie degli alberi, dove era arrivata la corrente, anche per l'effetto diga costituito dal ponticello!



Vi erano vere e proprie pozze di idrocarburi, che emanavano un fortissimo odore (dopo una quindicina di minuti ci siamo allontanati anche per via della nausea che ci stava prendendo). Si consideri che tracce di idrocarburi si osservavano anche lungo la strada che scendeva dalla montagna (via Villa), probabilmente per le copiose piogge che avevano deviato in parte il corso d'acqua del piccolo Arolle.



Le immagini raccolte il 6 maggio mostrate qui di seguito sono a nostro avviso inequivocabili nell'evidenziare la pericolosità di questo fenomeno.



A seguito dell'invio della prima nota è pervenuta dall'ARTA la documentazione relativa ad un sopralluogo svolto lo scorso 1 febbraio 2017 durante il quale sono state rinvenute nel fiume Pescara, che in quel periodo presentava una portata elevata a causa dello scioglimento della coltre nevosa, copiose chiazze di idrocarburi, con forti emissioni odorigene. L'ARTA effettuò due campionamenti in località Bolognano-Piano d'Orta e Torre de' Passeri, vecchia fornace (Rapporti di prova PE/000251/17 e PE/000252/17) sul fiume Pescara. In entrambi sono stati riscontrati valori elevatissimi di idrocarburi, rispettivamente 160 microgrammi/litro e addirittura 7.188 (!) microgrammi/litro.



Tali concentrazioni, se mantenute per 24 ore, ipotizzando una portata di 100 mc/s, equivarrebbero a diverse tonnellate di idrocarburi sversate nel corso d'acqua. Gli addetti dell'ARTA accertarono che sul Torrente Arolle erano presenti macchie di idrocarburi. Facciamo altresì notare che i cattivi odori sono talmente intensi in caso di precipitazioni che, oltre a quanto già ricordato nella precedente lettera circa le lamentele dei cittadini, al di sotto di un post sui social sono apparsi commenti di questo tenore (ovviamente gli autori si assumono la responsabilità di quanto scrivono) che fanno comprendere la rilevanza della questione anche ai fini dell'esposizione potenziale delle persone lungo l'asta del fiume Pescara e dell'Arolle (ricordiamo che le acque del fiume Pescara sono normalmente usate a scopi agricoli) a sostanze pericolose contenute negli idrocarburi sversati.



Ricordiamo che le analisi che abbiamo già trasmesso, contenute in una tesi di laurea e oggi oggetto di una pubblicazione scientifica - Rusi et al, Environmental Science an Pollution Research, 2018 - hanno rilevato alti valori di sostanze organiche volatili. Rinnoviamo la richiesta di urgenti provvedimenti onde mitigare il fenomeno in atto e l'esposizione dei cittadini a contaminanti pericolosi".

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