«No al Far west in nome del guadagno». Masci respinge le critiche della movida

«No al Far west in nome del guadagno». Masci respinge le critiche della movida
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Venerdì 11 Marzo 2022, 09:46

«Pescara non è il Far west dove ha ragione chi più alza la voce, piazza Muzii non può essere una zona franca nel nome del guadagno a ogni costo. Ci stiamo avvitando su un problema di orario notturno dopo una pandemia e adesso la guerra: è ora che qualcuno si dia una calmata». Più esplicito di così non poteva essere il sindaco Carlo Masci. Stanco del continuo botta e risposta tra esercenti della movida e comitato di residenti, amareggiato per le citazioni milionarie dall’uno e dall’altro fronte contro il Comune, il primo cittadino ha postato un video messaggio su Facebook per ribadire la posizione dell’amministrazione cittadina, chiudendo di fatto le porte a una deregulation del distretto del food & beverage. Masci si è rivolto ai «cari concittadini» e in poche parole ha affondato il colpo.

«Siamo da sempre al fianco del commercio» ha premesso, ma ci sono limiti e regole oltre le quali non si può andare: limiti di orari - come avviene in altre città europee mete turistiche - e di schiamazzi, ha aggiunto, condannando la libertà di girovagare con bottiglie in piena notte. «Ci sono tanti modi di protestare ma quello scelto è sbagliato per forma e sostanza» ha detto il sindaco, riferito ai volantini dell’ultima sortita degli esercenti di piazza Muzii. Duro anche l’attacco politico all’opposizione, «a chi cavalca la protesta», ha detto parlando anche di «linciaggio morale» e di «biechi interessi di partito». «Pescara non si misura spostando di un’ora le lancette degli orologi o passando sopra i diritti dei residenti» ha proseguito Masci definendosi «sindaco di tutti i pescaresi» e ricordando la conquista della Bandiera blu. «La Pescara by night deve necessariamente coesistere con la città operosa che produce». Ed infine: «Basta con il Far west, chi ha a cuore Pescara, e noi ce l’abbiamo, faccia un passo avanti». Dal centrosinistra si è subito levata una nota di condanna a firma dei consiglieri del Pd e della lista Sclocco: «La verità è che il sindaco ha ammesso di non essere in grado di isolare e sanzionare chi sbaglia, preferendo la via più facile e comoda di usare il pugno duro contro tutti».

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