Omicidio Ciammaichella, il vicino non risponde al Pm

Il palazzo in via Albanese
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Sabato 4 Dicembre 2021, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 09:24

Se una svolta potrà arrivare nell'inchiesta sull'omicidio di Francesco Ciammaichella, è solo dagli accertamenti compiuti dai Carabinieri del Ris di Roma nell'abitazione della vittima e in quelle dei due indagati o dalle altre indagini in corso. Ieri nel faccia a faccia con il sostituto procuratore Giuseppe Falasca, si è avvalso della facoltà di non rispondere C.D.L., 47 anni, il vicino di casa di Ciammaichella indagato per omicidio volontario insieme a S.C., la 57 enne, già interrogata ma il cui ruolo appare più defilato. Il vicino, cioè colui che ha trovato il cadavere nell'alloggio di via Albanese, e ha dato l'allarme, si è presentato in Procura accompagnato dal difensore di fiducia, l'avvocato Marco Femminella: per l'uomo è il secondo interrogatorio, la prima volta nella veste di testimone la sera del 10 novembre, poche ere dopo il ritrovamento del cadavere. «L'interrogatorio è uno strumento di difesa e lui al momento non si deve difendere da niente - ha commentato l'avvocato Femminella all'uscita dalla Procura, cosa deve dire? Dopo aver correttamente adempiuto al suo dovere civico, ora non ha più nulla da dire».
Ciammaichella, 40 anni e una vita difficile, è stato trovato nel pomeriggio del 10 novembre privo di vita nel suo alloggio, con una ferita alla testa.  Molto potrà dire il riscontro di laboratorio su un' impronta, rilevata dai Ris dentro la casa di Ciammaichella, e che per la posizione in cui è stata trovata, porterebbe dritto all'assassino. Lo stesso può dirsi per la mazza da minigolf sequestrata in casa. Ma resta anche il fatto che Ciammaichella, il vicino e la donna, erano soliti frequentarsi: e il vicino è sicuramente entrato in quella casa quando per terra c'era il sangue della vittima.

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