Ad attenderle la sala comunale, con altare e sedie cinte di fiori nell’allestimento curato da una delle testimoni, la wedding planner Caterina Diani. «Oggi celebriamo un diritto, il diritto all’amore – queste le parole del vice sindaco Albani in apertura della funzione – sono orgogliosa di ufficializzare l’unione tra due persone che, semplicemente, si amano e si sostengono e desiderano che tutto ciò sia riconosciuto dalla collettività. L’amore è un diritto dell’uomo, lo è nel senso più vero e totale. Pertanto non c’è amore più forte o più giusto dell’altro. La nostra città, riconoscendo questo diritto, ha indubbiamente fatto un passo avanti verso una maggiore uguaglianza di tutti i cittadini».
E al momento del “sì”, forte è scrosciato l’applauso di tutta la sala, dei genitori e degli amici più cari, quasi a sancire una vittoria. A portare le fedi la piccola Michela, figlia di una delle spose Maria Claudia, che ha atteso che l’unione si ufficializzasse in braccio alla mamma. Lo scambio delle fedi è stato accompagnato dalle parole della poesia “Sul
matrimonio” del poeta libanese Khali Gibran, a cui è seguita la lettura degli atti, sotto lo sguardo dolce e impaziente della bambina. Presente alla cerimonia anche una delegazione della Commissione Pari Opportunità di
Giulianova. «L’amore non ha confini – ha dichiarato la presidente della Cpo giuliese Marilena Andreani – vince su tutto, pregiudizi, difficoltà e diffidenza ed oggi siamo qui a festeggiare la verità di questo sentimento». A salutare le due spose uno splendido tramonto, che ha fatto da cornice al rituale del lancio del riso all’uscita dal Loggiato, sullo scorcio unico del Belvedere di Giulianova.
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