L'Aquila: il difficile rientro in centro storico tra buio, movida e cantieri

Una via del centro storico al buio
di Marianna Galeota
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Martedì 16 Ottobre 2018, 17:04
L'AQUILA - «La strada dove abitiamo è rimasta al buio per oltre un mese, ma nessuno ci ha ascoltato, tanto che siamo stati costretti a richiedere l’intervento del prefetto e solo allora l’illuminazione è stata ripristinata».

A denunciare l’accaduto è il costruttore Carlo Prosperini, residente in via Pavesi, vicolo che conduce a piazza Chiarino, una delle piazze della movida del centro storico. Nell’esposto al prefetto, inviato anche al Comune e alla polizia municipale lo scorso 1 settembre, oltre al problema dell’illuminazione, Prosperini ha denunciato anche la scarsa accessibilità della strada, vicina al cantiere di un palazzo in ricostruzione e soprattutto le condizioni di profondo degrado della via che nel fine settimana diventa una latrina a cielo aperto, con escrementi, bottiglie, bicchieri e cartacce gettati a terra.

«Ci siamo sentiti abbandonati dal Comune - afferma - Nessuno è intervenuto sull’illuminazione fino a quando il prefetto non ha inviato una nota all’amministrazione chiedendo di risolvere il problema. Solo un paio di giorni fa la situazione è stata risolta, riattivando due lampioni. Ho dovuto montare un faro sulla porta per consentirci di rientrare a casa».

Le segnalazioni dei residenti che denunciano zone buie in centro storico sono molteplici: l’illuminazione manca infatti anche in via Fabio Cannella, in via Rosso Guelfaglione, in via delle Grazie, in via Simonetto e in molti vicoli limitrofi. «La mancanza di illuminazione ha reso la strada un vero e proprio bagno a cielo aperto della movida con relativi cattivi odori che arrivano fino alle finestre. Nessuno passa mai a pulire in una strada che forse è giudicata secondaria e quindi spesso chiamo degli operai che con l’idropulitrice, a mie spese, puliscono e disinfettano la via - precisa - Via Pavesi inoltre in alcuni tratti è dissestata e i residenti sono costretti ad allungare il percorso da piazza Chiarino per arrivare a casa».

Ai problemi di mancanza di illuminazione si aggiungono quelli legati alla scarsa accessibilità, come sottolinea Prosperini: «La presenza del palazzo che deve essere ricostruito su piazza Chiarino ha comportato la chiusura totale del passaggio sulla nosra via. Dopo l’intervento del prefetto un percorso pedonale è stato riaperto, ma se ci fosse bisogno in caso di un’emergenza, i mezzi di soccorso non potrebbero transitare».

Prosperini sottolinea l’urgenza di un intervento puntuale su tutti i fronti. «In alcune zone l’illuminazione notturna è garantita dai cantieri - precisa - Tuttavia quando i cantieri sono completati l’illuminazione non viene ripristinata in attesa che passino i sottoservizi e questo non è possibile». Prosperini è rientrato a casa sua in centro storico nel 2010. «Sembra assurdo dirlo, ma si stava meglio allora in centro, quando ancora non c’era nessuno. Oggi ci sentiamo lasciati soli in una città in ricostruzione che dovrebbe andare avanti e dove invece sembra di tornare indietro. I residenti del centro non chiedono grandi cose, ma solo di essere ascoltati nei loro problemi che purtroppo si palesano ogni giorno, in una città in ricostruzione».  
 
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