L'Aquila: decreto semplificazione, Vigili del Fuco su piede di guerra

Nella foto il comando provinciale dei vigili del fuoco dell'Aquila
di Marcello Ianni
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Lunedì 13 Luglio 2020, 11:02
L'AQUILA - “Sul decreto semplificazione la realtà è diversa da quella che qualcuno racconta sui giornali! Quello che doveva essere uno strumento per valorizzare i Vigili del Fuoco, si sta trasformando in una vera e propria beffa”. E' quanto afferma in una nota Stefano Del Romano, Segretario Territoriale Uil PA Vigili del Fuoco di L’Aquila a seguito dell’approvazione del Decreto semplificazione. “Proviamo a chiederlo agli italiani - ha aggiunto - se reputano che 13 euro mensili lordi ad un Vigile del Fuoco può essere definito un aumento degno di chi rischia quotidianamente la propria vita. Il problema non è quello delle risorse, seppur esigue rispetto a quelle necessarie al completamento degli interventi complessivi, ma di come invece queste risorse vengono impiegate e ripartite, con aumenti di stipendio autofinanziati, visto che ci sono stati scippati anche istituti retributivi, cancellati con un colpo di spugna".

"Eppure - sottolinea sempre il Segretario territoriale Uil - PA dei Vigili del Fuoco - i sindacati hanno presentato una proposta di ripartizione equa, frutto di un cartello unitario che rappresenta la maggioranza dei Vigili del Fuoco, ma non è stata nemmeno lontanamente presa in considerazione. È ingiustificabile” tuona il sindacalista della Uil “e non può trovare attenuanti di alcun genere l’esclusione del Sindacato dalle dinamiche retributive e previdenziali, soprattutto quando ha dimostrato di saper fare prima e meglio. Vigili del Fuoco poveri oggi ma ancora più poveri domani, questo è l’allarme che lanciamo come sindacato, oltre al danno delle poche risorse, ripartite male, vi è la totale assenza di alcun intervento di natura pensionistica e previdenziale, i Vigili del Fuoco a causa degli elevati standard di efficienza psico-fisica e per l’impiego in attività particolarmente usuranti sono costretti ad andare in pensione a 61 anni, l’applicazione dei coefficienti minimi di trasformazione dell’assegno di pensione e il mancato avvio di qualsiasi forma di previdenza complementare, faranno dei Vigili del Fuoco i pensionati poveri di domani”.
 
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