Tsa, Gassmann testimone in aula: «Non ho licenziato io Fiorenza»

Tsa, Gassmann testimone in aula: «Non ho licenziato io Fiorenza»
di Stefano Dascoli
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Martedì 19 Novembre 2019, 15:54
L'AQUILA -  No, non è una pièce teatrale, ma gli ingredienti di un legal-thriller in stile John Grisham ci sono quasi tutti: la notorietà dei protagonisti, i soldi, la battaglia in tribunale, il giallo sull'autenticità di un documento, la suspense di una decisione che non arriverà incredibile a dirsi prima del 2021.

Lo scorso 11 novembre il tribunale dell'Aquila è stato movimentato dall'arrivo di Alessandro Gassmann, apprezzato attore e regista, con un passato (dal 2008) come direttore artistico del Teatro stabile abruzzese, il Tsa. E proprio in questa veste il figlio di Vittorio è stato chiamato a testimoniare in aula. La vicenda è quella che riguarda la vertenza che l'ex direttore di lungo corso dello Stabile (fino a gennaio 2009), Federico Fiorenza, ha intentato contro l'ente. Si tratta di una causa di lavoro per il riconoscimento di alcune indennità legate alla fine di quel rapporto professionale (indennità di dirigenza, straordinari, festività tra le altre cose).

Una battaglia legale che ha preso le mosse nel periodo del sisma del 2009. In particolare Fiorenza, che non ha impugnato il licenziamento in quanto tale, ha già ottenuto, in primo grado, un risarcimento per il mancato preavviso di circa 80 mila euro. E' stato poi proposto appello perché, a detta della sua difesa, rappresentata dall'avvocato Luca Bruno, Fiorenza ha eccepito la mancata corresponsione di un'ulteriore indennità retributiva.

Qui entra in gioco Alessandro Gassmann perché, nel frattempo, il Tsa si è rivalso su di lui contestando il licenziamento di Fiorenza, chiedendo il risarcimento del danno dopo la condanna dell'ente in primo grado. L'attore a questo punto si è difeso sostenendo di non aver predisposto alcuna comunicazione del genere. Il Tsa ha presentato, per questo, una querela di falso, da cui è nato un procedimento civile incidentale, che ha portato alla sospensione temporanea di quello d'Appello, per stabilire l'autenticità dell'atto in questione. In particolare si tratta di una lettera datata 22 aprile con cui Gassmann avrebbe, condizionale d'obbligo, sancito il licenziamento di Fiorenza.

Per queste ragioni l'attore si è presentato in tribunale, la mattina dell'11 novembre, di fronte al giudice ordinario Christian Corbi. Dicendo, in sostanza, da quanto è stato possibile ricostruire, che sì, la firma in calce al documento è la sua, ma di non ricordare precisamente i fatti, visto che sono trascorsi più di dieci anni. Di sicuro, però, Gassmann ha affermato di non aver predisposto o fatto predisporre il documento, né di averlo consegnato a Fiorenza. E qui è arrivato l'ulteriore colpo di scena della vicenda. Per stabilire la veridicità di quella lettera il giudice si è preso qualcosa come 430 giorni per ufficializzare le conclusioni. L'udienza si terrà il 14 gennaio del 2021. Fiorenza è difeso dagli avvocati aquilani Luca Bruno e Simona Fiorenza. Il Tsa è rappresentato dagli avvocati Massimo Lupi e Nunzia Valentina Prascina, del foro di Milano.

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