Il primo ad aggredire quella notte del 19 aprile 2022 non sarebbe stato il gestore del night club Pietro Mercurio, che da quasi due mesi si trova agli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico, ma il cliente del locale, l’imprenditore 51enne di Città Sant’Angelo Marco Monti, che gli avrebbe dato una spinta tanto da farlo cadere a terra e scatenare in lui la successiva reazione. Secondo i due nuovi difensori del gestore del locale, gli avvocati Alfredo e Gabriele Scaccia, quello di Monti non sarebbe stato un omicidio preterintenzionale, ma piuttosto un eccesso di legittima difesa.
Nell’inchiesta ancora in corso, Mercurio ha deciso adesso di collaborare e per questo ha appena chiesto formalmente alla pm titolare del fascicolo, Laura Colica, di poter essere sottoposto all’interrogatorio per fornire la sua versione dei fatti dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip in seguito all’arresto. In questi mesi ad essere state sentite con la formula dell’incidente probatorio sono state le testimoni e tra loro ce n’è una in particolare, indagata per percosse, che è la ragazza contesa dai due uomini che quella notte avrebbe innescato la gelosia di Mercurio dopo che Monti, con insistenza, pretendeva di portarla fuori dal locale.
Sarebbe stata proprio lei a confermare la versione secondo la quale il primo a dare una spinta fu Monti che fece cadere a terra il gestore del locale.
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