Coronavirus, in Abruzzo i soldi delle sanzioni per premiare medici e infermieri

La conferenza stampa della Regione
di Stefano Dascoli
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Sabato 11 Aprile 2020, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 00:19

L'AQUILA - I casi crescono, i ricoveri scendono. Anche in Abruzzo il coronavirus sembra allentare la morsa, nonostante la rete dei tamponi, che ormai sfiora costantemente quota mille al giorno, scovi sempre tra il 7 e il 10% di contagi. E’ accaduto anche ieri con 83 nuovi positivi; sfondata quota duemila (2.014), con il governatore Marco Marsilio che ha svelato uno scenario inquietante: «Senza le restrizioni avremmo avuto il doppio dei malati».

Con una pressione insostenibile per gli ospedali. Che, invece, oggi sembrano respirare sempre meglio. Per il settimo giorno consecutivo nuovo mini calo dei ricoveri: -1 per quelli ordinari e -4 per quelli in terapia intensiva. Ci sono da calcolare, però, ulteriori quattro vittime, che portano il totale a 198, con una letalità che sfiora il 10% (in Italia è al 12,7%).

E’ come se il virus avesse perso la sua capacità d’impatto e questo, probabilmente, si deve anche alle cure, che si somministrano sempre più precocemente e che trattano, ormai, un aspetto nodale, quello delle conseguenze sul sistema cardiovascolare. Non ci sono ancora evidenze, ma cominciano ad arrivare risultati confortanti. Una situazione “stazionaria” che non consente, anche in vista del weekend pasquale, abbassamenti di tensione.

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Lo dice chiaramente Franco Marinangeli, primario di Anestesia e Rianimazione e responsabile del Covid-Hospital dell’Aquila: «La fase due la attiverei in maniera oculata e graduale con persone molto ben educate ed edotte sulle misure da mantenere, non dobbiamo scherzare. Al di là dei messaggi tranquillizzanti le terapie intensive sono piene di pazienti Covid, non abbiamo il picco dei primi giorni, ma anche se non siamo oberati come nelle settimane scorse, i positivi gravi entrano ed escono con i posti che sono sempre occupati. Quindi, massima attenzione».

Su questo fronte la giunta regionale, come ha annunciato l’assessore Guido Liris, vuole premiare proprio l’impegno degli operatori sanitari, destinando i proventi delle sanzioni comminate sulla base di ordinanze regionali a un premio una tantum. ««Si tratta di uno sforzo importante per le casse della nostra Regione - spiega Liris - ma necessario per integrare, o compensare le eventuali lacune delle disposizioni normative nazionali vigenti».

I numeri, dunque. Rispetto a l’altro ieri si è registrato un aumento di 83 casi, su un totale di 833 tamponi analizzati (10 per cento di positivi sul totale). Il giorno precedente la percentuale era stata del 7,3% (72 positivi su 981 tamponi). Sono 305 i pazienti ricoverati negli ospedali; 53 sono quelli in terapia intensiva (14 in provincia dell’Aquila, 11 in provincia di Chieti, 19 in provincia di Pescara e 9 in provincia di Teramo); altri 1.277 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

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I morti sono 198: gli ultimi sono una 84enne di Chieti, un 68enne e un 84enne di Pescara, un 73enne di Città Sant’Angelo. Cresce il numero dei guariti di ulteriori dieci unità, arrivando a 181. Del totale dei casi positivi, 213 si riferiscono alla Asl aquilana, 392 a quella di Chieti, 838 a quella di Pescara e 571 a quella teramana.

«Negli ultimi giorni abbiamo avuto numeri confortanti rispetto alla curva dei contagi – ha detto ieri il governatore Marsilio -. Possiamo ben dire oggi che se la curva avesse imboccato la strada peggiore tra quelle pronosticate oggi avremmo avuto più del doppio dei malati i Abruzzo. Dopo Pasqua speriamo di poter avere questo macchinario americano che permetterà di moltiplicare la capacità produttiva di tamponi molecolari nei laboratori. Già oggi, rispetto ai 3-400 tamponi che si facevano inizialmente, negli ultimi giorni ne stiamo processando tra i 900 e i 1000. Siamo andati a stanare i casi positivi andando a fare i tamponi anche nelle zone rosse.

Nessuno ha mai detto, però, che in determinati posti si sarebbero fatti tamponi a tappeto. Qualcuno per ragioni di propaganda politica inventa questa notizia. Purtroppo non siamo in condizione di poterlo fare perché i reagenti, gli estrattori e i bastoncini scarseggiano in tutta Italia». 

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