Bataclan, furto della porta decorata da Banksy: sei mesi all'albergatore abruzzese

Bataclan, furto della porta decorata da Banksy: sei mesi all'albergatore abruzzese
di Teodora Poeta
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Venerdì 24 Giugno 2022, 08:32

Il tribunale penale di Parigi, ieri, ha condannato l'albergatore 59enne di Tortoreto finito a processo per la ricettazione del pannello di Banksy trafugato al Bataclan a 6 mesi con sospensione totale relativamente al solo periodo che va da gennaio 2020 fino al ritrovamento, ossia da quando l'opera d'arte è stata spostata dal suo garage al casolare di Sant'Omero dove poi è stata rinvenuta dai carabinieri. Assolto, invece, con formula piena per quanto riguarda le accuse che riguardavano il periodo precedente: da gennaio 2019, momento del furto, fino a gennaio 2020 perché, così come da convincimento del tribunale parigino, l'albergatore, unico imputato italiano nel processo, non poteva sapere, né conoscere ciò che si nascondeva dietro quel telo nero che gli era stato dato in consegna dall'amico. Nonostante ciò, lo spostamento, avvenuto per motivi personali, perché quel garage gli serviva e tutto è stato anche documentato, è stato ritenuto rilevante ai fini della sua presunta colpevolezza. Anche gli altri sette magrebini, finiti pure loro a processo a vario titolo per ricettazione e furto, sono stati condannati a pene detentive che vanno da 10 mesi a quattro anni.

Soddisfatto del risultato raggiunto il difensore dell'albergatore, l'avvocato Luca Di Edoardo, che commenta in questo modo: «Si tratta di un'assoluzione, seppure parziale, che rende giustizia ad un uomo che si è visto involontariamente catapultato in una vicenda internazionale dai toni giudiziari di assoluta rilevanza.

La decisione del tribunale collegiale penale di Parigi, infatti, ha largamente accolto le argomentazioni della difesa, disattendendo integralmente la ricostruzione dei fatti operata dal giudice istruttore a conclusione delle relative indagini e altrettanto gravose argomentazioni e richieste pure avanzate dal pm in sede di requisitoria». L'iniziale ipotesi d'accusa con la quale era partita l'autorità francese in questa inchiesta era quella di banda armata con il rischio di finire a processo di fronte alla Corte d'assise ed essere condannati a 16 anni. Da parte sua l'albergatore ha sempre collaborato e a processo c'è finito per ricettazione con il pm che ha chiesto la condanna a 3 anni di detenzione e al pagamento di una multa di 50mila euro.

«Orbene aggiunge l'avvocato Di Edoardo -, il tribunale nella propria sentenza ha accertando l'assoluta estraneità ai fatti dello stesso, per come peraltro dal medesimo sempre sostenuto e ampiamente documentato, disponendo conseguentemente l'assoluzione piena del mio assistito in quanto non poteva essere a conoscenza di cosa fosse nascosto al di sotto dei teli; ritenendo tuttavia sussistente una presunta e riduttiva responsabilità solo per avere successivamente spostato il pannello, comportamento che il tribunale ha valutato in chiave deduttiva come orientato ad occultare la relativa opera d'arte. Ovviamente attendiamo il deposito delle motivazioni per valutare la possibilità di ricorrere in appello».
 

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