LANCIANO «La Procura ci ha messo al corrente che dopo una settimana di lavoro da parte della polizia postale i dati contenuti nel computer potranno essere recuperati. Per analizzarli, gli inquirenti faranno ricorso ad un soggetto esterno perché sono richieste competenze specifiche. Per noi quel computer potrà raccontarci molto su Andrea». È quanto ha affermato ieri, a conclusione dell’incontro con il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini, l’avvocato Francesco Mangano, che insieme al collega Carlo Pacelli, assiste la famiglia di Andrea Prospero, il diciannovenne studente universitario di Lanciano, scomparso il 24 gennaio a Perugia e trovato morto 5 giorni dopo in una camera presa in affitto in via del Prospetto, nel centro del capoluogo umbro. In Procura, presenti Michele, papà di Andrea, e la sorella gemella Anna, anche lei studentessa universitaria a Perugia. Sono arrivati da Lanciano molto presto per ascoltare Petrazzini che insieme al procuratore capo Raffaele Cantone, porta avanti l’inchiesta sull’intricato caso, e per portare via gli effetti personali di Andrea dalla camera assegnata al giovane al primo anno di Informatica, nell’Ostello Don Emidio Bromuri. «La prossima settimana sarà ultimata la relazione tossicologica, che dirà se Andrea ha veramente assunto i farmaci contenuti nei blister vuoti trovati accanto al suo corpo, che il resoconto del lavoro svolto dalla polizia postale sui cellulari – dice l’avvocato Mangano aggiungendo altri particolari sulle indagini -.
Morte di Andrea Prospero, salvata la scheda madre del computer: i dati saranno recuperati

di Filippo Marfisi
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sabato 15 febbraio 2025, 05:10
Questi ultimi potranno spiegare quale attività in rete svolgesse Prospero (Wallet o criptovalute?). Per quanto riguarda la chiavetta usb (trovata nella stanza di via del Prospetto) se il dispositivo è stato utilizzato per attività legate alle valute virtuali, ha una password che viene generata dal sistema e violarla potrebbe provocare la cancellazione di tutti i dati contenuti. Ma potrebbe non rappresentare un problema – dice Mangano – perché molte risposte le potremmo comunque avere dalle sim card, dal computer e dai cellulari che erano nella disponibilità di Andrea». Sulle carte di credito, di cui una trovata nel water del monolocale e intestata a un giovane sentito nei giorni scorsi a Genova, il legale precisa: «Non ha mai conosciuto Andrea Prospero, non sa chi sia. Questo non significa che Andrea l’abbia clonata: da capire come sia finita nella stanza (gettata da qualcuno che era con Andrea?). La Procura ci ha assicurato che se verrà scoperta un’interazione di terzi lo scopriremo».
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