Spiaggia dei fachiri, dopo le proteste le pietre aguzze saranno triturate

La decisione del Comune di Alba Adriatica sarà presa a breve: fatta una simulazione

Spiaggia dei fachiri, dopo le proteste le pietre aguzze saranno triturate
di Bernardo D'Eugenio
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Domenica 3 Marzo 2024, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 13:52

Riemerge l'irrisolta problematica della grande quantità di pietre presente, in modo particolare, sull'arenile Nord di Alba Adriatica, in provincia di Teramo,  ribattezzato, con ironia "la spiaggia dei fachiri", in quanto causa di dolori e ferite ai piedi dei bagnanti privi di scarpe adatte al luogo. La legge in materia non prevede la rimozione delle pietre ma lascia la possibilità di poter triturare il materiale di risulta. L'argomento è riemerso, qualche giorno fa, con buone speranze di successo, alla luce di nuovi esperimenti effettuati con un macchinario di ultima generazione utile allo scopo. Le simulazioni con la nuova macchina sono state dirette dall'amministrazione comunale e i risultati ottenuti nelle prove realizzate lasciano intendere che, questa, potrebbe essere la volta buona per risolvere definitivamente il problema. Sì, perché si tratta del secondo tentativo dopo quello non andato in porto, l'anno scorso, a causa della concreta probabilità di creare gravi inconvenienti alla qualità della sabbia e di conseguenza alla fruibilità dell'arenile.

L'aspetto negativo del primo procedimento era nei granelli delle pietre triturate che, nel tempo, avrebbero potuto cementarsi tra loro, creando una sorta di pavimentazione. Il nuovo sistema ha ancora bisogno di ulteriori controlli ed esami tecnici, da parte degli incaricati dal Comune allo scopo. La scelta sul da farsi verrà presa nelle prossime settimane. Per l'assessore l'assessore al Turismo con delega al demanio, Paolo Tribuiani, si è trattato di una «valutazione e decisione di natura tecnica.

Rispetto alla prima simulazione - ha sottolineato - ci sono indicazioni diverse e per certi versi positive». Ad essere interessati, da un esito positivo degli accertamenti sugli effetti della triturazione, non sono solo i villeggianti ma anche i tanti operatori turistici che operano nella zona Nord che ogni estate raccolgono le proteste dei loro clienti. 

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