Abusi sessuali sulla figlia, era incapace di intendere e volere: assolto

Abusi sessuali sulla figlia, era incapace di intendere e volere: assolto
di Teodora Poeta
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Giovedì 27 Aprile 2023, 08:23

Un anno e mezzo fa l'arresto, poi la scarcerazione con l'ingresso in una comunità protetta per l'inizio del percorso psichiatrico di recupero. E' stato assolto in abbreviato, ieri, perché dichiarato incapace di intendere e volere il 39enne teramano, padre di famiglia, separato, accusato dalla moglie e dalla figlia maggiore di aver tentato di abusare della figlia più piccola, che all'epoca aveva più di 14 anni. Si chiude così una drammatica vicenda che racconta tanta sofferenza, ma anche il coraggio di una giovanissima donna che ha saputo reagire, parlando con le persone a lei più care. In fase di indagini preliminari è stato proprio il difensore dell'uomo a chiedere la perizia, poi eseguita dallo psichiatra Giuseppe Cignini, che aveva stabilito come il 39enne fosse processualmente capace.

Si tratta di una delicata indagine, proprio perché vede coinvolta una minore, che è stata coordinata dalla pm Francesca Zani, partita dalla denuncia della mamma e della sorella dell'adolescente che hanno raccolto il suo racconto e si sono subito rivolte alle forze dell'ordine. Al momento dei fatti i genitori erano già separati e pare che l'uomo avesse già manifestato i primi segni di disagio.

Secondo quanto emerso, sembrerebbe che tutto sia accaduto quando padre e figlia restavano soli, ma nessuno si sarebbe mai accorto di nulla. Fino al momento dello sfogo, con lacrime e singhiozzi, un racconto ritenuto credibile dagli inquirenti, e cristallizzato in fase di indagini.

La procura, infatti, dopo la denuncia da codice rosso e dopo aver aperto il fascicolo con il padre indagato per tentata violenza sessuale aggravata dai legami di parentela a novembre dello scorso anno ha chiesto un incidente probatorio, nel corso del quale la minore è stata ascoltata in udienza protetta alla presenza di una psicologa. In quella sede ha confermato tutte le accuse contro il padre. Ma già all'epoca il difensore del 39enne, che era separato dalla moglie e con problemi di natura psichiatrici che nel frattempo sarebbero anche peggiorati, aveva sottolineato che l'uomo non si sarebbe mai neppure reso conto del tentativo di violenza perpetrato ai danni della figlia più piccola. Una circostanza confermata dalla perizia psichiatrica che ha portato all'assoluzione per incapacità di intendere e volere. Per lui, adesso, è diventata definitiva la misura con la quale ha già avuto accesso al percorso terapeutico pluriennale di recupero.

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