Resta alta la circolazione del Covid-19 in provincia di Chieti e il capoluogo teatino si conferma tra i più colpiti con 910 positivi su un totale di 6.087. E il timore è che la larga diffusione dei test “fai da te” ne sia una delle cause. È la riflessione scaturita dall’ultimo confronto con i Sindaci dei comuni ancora maggiormente colpiti, durante il quale sono stati analizzati gli ultimi dati e condivise possibili azioni tese a contenere i contagi senza sconfinare in restrizioni non più previste dalle norme in materia.
Tutti hanno concordato sull’opportunità di raccomandare l’uso delle mascherine anche all’esterno in occasione di eventi affollati. Nell’ultimo report redatto dal Dipartimento Prevenzione, diretto da Giuseppe Torzi, il numero dei casi attivi è pari a 6.087 di cui 5.974 a domicilio e 113 ricoverati in ospedale. Dati che confermano come anche nell’ultima settimana in provincia di Chieti il numero dei contagi resti sostenuto, con un tasso di incidenza settimanale pari a 903 casi ogni 100.000 abitanti. I focolai attuali interessano l’intero territorio, anche se in alcune aree si è verificato un più evidente numero di casi.
Per quanto riguarda i Comuni sottoposti in precedenza a un più stretto monitoraggio, si è riscontrato un sensibile incremento dei casi: oltre ai 910 a Chieti, 362 sono 500 a Lanciano, 495 a Vasto, 362 a Francavilla al Mare, 316 a San Giovanni Teatino e 233 a San Salvo. “Abbiamo rilevato una riduzione drastica del numero di tamponi molecolari, attualmente attestati su una media giornaliera di 580 sull’intero territorio - sottolinea il direttore generale della Asl Thomas Schael.
Ma al di là degli antigenici, utilizzati ampiamente, è alta anche la diffusione dei kit per eseguire il test in casa, il cui esito negativo può avere un margine di errore rilevante.