Viterbo, due indagati
per il buco di Esattorie

Viterbo, due indagati per il buco di Esattorie
di Federica Lupino
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Martedì 29 Ottobre 2013, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 16:16
VITERBO - La Procura stringe il cerchio intorno a Esattorie spa. Due per il momento gli indagati, Carlo Marcucci, fondatore della societ che fino a giugno ha riscosso i tributi per il Comune di Viterbo, e la figlia Sandra, che ne il presidente. L’ipotesi di reato per cui procede il pm Paola Conti il peculato. Stando alle indagini del Nucleo di polizia tributaria della Finanza, gli amministratori di Esattorie - che ha sede a Isernia - avrebbero dunque sottratto soldi pubblici, derivanti dai pagamenti delle tasse da parte dei viterbesi.

A oggi, l’ammanco denunciato dalla giunta Michelini si aggira intorno ai 5.100.000 euro. Le indagini sono state avviate dopo la presentazione di una serie di denunce contro la condotta di Esattorie: oltre al Comune, un esposto stato presentato dal presidente della Provincia, Marcello Meroi, e uno dal ragioniere capo di Palazzo dei Priori, Stefano Quintarelli. Il rischio che l’inchiesta possa scivolare dal palazzo del Riello alla Procura molisana, dal momento che i conti correnti su cui finivano i contributi viterbesi sono stati aperti a Isernia e qui si sarebbe materialmente consumato il reato.

Sull’entit del buco di bilancio resta comunque da fare chiarezza. Da ieri un ispettore del ministero del Tesoro stato chiamato dall’assessore al Bilancio, Luisa Ciambella, per passare al setaccio tutti i conti. Non solo quelli di Esattorie. Un mese il tempo previsto per la verifica, idem per l’istruttoria definitiva. Ho chiesto questa ispezione - spiega Ciambella - per capire il perch delle differenze tra il bilancio del Comune e quello delle partecipate, per verificare i residui attivi e passivi, infine per valutare l’impatto che la vicenda Esattorie pu avere.

Nel frattempo, si accelera per chiudere il bilancio di previsione entro la fine di novembre. E qui l’assessore spara sull’ex sindaco Giulio Marini, che ha assicurato di avere lasciato i conti in ordine. Ne ha di faccia tosta. Quando ci siamo insediati - rivela - abbiamo scoperto che il patto di stabilit era stato sforato. Ho dovuto alzare la voce per sapere di quanto: solo a luglio ci hanno comunicato che la differenza era di oltre 2 milioni. Tanto che la giunta ha bloccato i pagamenti, cos da ridurre lo sforamento a circa 1.700.000. Soldi spesi per tutti quegli interventi - accusa - promossi da Marini sotto campagna elettorale, spesso inutili. Una gestione scellerata che ora pesa sui conti.

E ancora: Con la Polverini in Regione erano abituati a spendere, tanto poi la Regione rimborsava le spese effettuate. Ora - conclude - la musica cambiata e ci sono regole da rispettare: a tutti, di destra o di sinistra, va circa il 41% di quanto richiesto. Marini voleva 3 milioni, ne arrivano 1.250.000. E mancano tutti quei soldi che nel 2012 Esattorie avrebbe dovuto versare.
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