L'inganno dell'ippocastano, Sabatini esordisce con un noir romano

L'inganno dell'ippocastano, Sabatini esordisce con un noir romano
di Renato Minore
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Mercoledì 27 Aprile 2016, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 20:19
Sono i mille zampilli di un fattaccio che deflagra improvvisamente quelli con cui si trova a fare i conti Leo Malinverno, il giornalista con istinto da detective protagonista de “L'inganno dell'ippocastano” (Salani), primo romanzo del critico tv Mariano Sabatini. Gli zampilli sono quelli che schizzano dall'omicidio di Ascanio Restelli, un anziano palazzinaro romano in corsa per la candidatura a sindaco di Roma e trovato un mattino con la gola squarciata e gli occhi cavati.

Un vero e proprio squalo, Restelli, mammasantissima del malaffare capitolino che sguazza tra traffici illeciti, speculazioni e i più sordidi metodi per fare soldi. Famelico e pieno di nemici, lo squalo Restelli ha dalla sua un potentato dove s'intrecciano gli interessi della politica, dell'informazione e della finanza. Malinverno cercherà di fare luce attorno alla sua morte per conto del quotidiano Il globo, quello per cui lavora e nella cui redazione spicca per bravura. Potrà farlo soprattutto grazie a Joacopo Guerci, l'amico e vicequestore con cui forma una nuova e affiatata coppia del noir italiano. I due si consultano ma si capiscono anche al volo, sono affiatati e complici anche se diversissimi caratterialmente, e pian piano arriveranno a dipanare lo gnommero di un pasticciaccio che alla fine si rivelerà racchiuso in un tragico tout se tient. Sabatini è abile a sciogliere una trama complessa in una narrazione che fa subito presa e quello che dipinge con i colori mai fievoli del genere è un affresco contemporaneo per molti versi davvero vicino a certe vicende salite alla ribalta delle cronache.

Tra amorazzi consumati con spregiudicata abilità, il suo Malinverno mostra anche un lato romantico di non poco peso nella storia (a partire dal suotrasporto per la bella collega Viola Ornaghi) e che restituisce il lato più nascosto di un personaggio tutto da scoprire.
Cuoco esperto, ironico e sempre un po' dissacrante, seduttore provetto per quanto non infallibile, al pari degli altri personaggi Malinverno porta con sé uno sciame di silenzi e privati abissi.Da Olivieri a Fruttero e Lucentini, sono molte le suggestioni che Mariano Sabatini sfuma nelle pagine di un romanzo che tocca molti temi e che è anche un atto di accusa al giornalismo d'oggi. Per questo viaggio nelle interiora di una città malata Sabatini si affida a una scrittura dal passo rapido e leggero: il girotondo di destini che si nasconde al fondo della storia viene così pian piano a galla, svelando gli infiniti giri di quella giostra anche grottesca mossa da apparenze e mezze verità, inganni e veleni, rimorsi e rancori.Con buona pace di quella società ricca e borghese che tra ipocrisie e convenienze non può certo permettersi di scandalizzarsi per le malefatte del cattivo di turno.
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