Le sfide di Paolo, innamorato della vita

di Raffaella Troili
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Mercoledì 23 Agosto 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 01:55
È difficile fidarsi delle persone, per questo i ciechi preferiscono essere guidati dai cani.
@FedericaS4nchez

Cieco dalla nascita, inguaribile curioso, follemente creativo... Mi chiamo Paolo Leonardi, sono nato e cresciuto a Roma, una città croce e delizia per una persona come me affetta da disabilità visiva, ma allo stesso tempo stimolante». Paolo dice di cercare di scoprire e migliorare nel suo piccolo l’ambiente che lo circonda, osservandone nel profondo i dettagli. Sfida chi non lo conosce così: «Leggo, studio, lavoro, scrivo, mi informo insomma faccio quel che fa chiunque grazie a un normalissimo computer con screen reader installato (mi legge tutto quel che tu vedi a schermo) e lo stesso vale per smartphone, tablet ecc.
Quindi se mi vedi camminare per strada smanettando con l’iPhone non sono impazzito». A Paolo, giovane dell’Appio Latino sempre in compagnia del suo fidato cane guida Dona, Labrador nero, piacciono le sfide: ha una laurea in pianoforte presa al conservatorio di Santa Cecilia, ora si sta laureando in Giurisprudenza. A sentir lui si capisce davvero il reale valore della tecnologia, che è poi una delle sue tante passioni. Vale la pena seguirlo su www.colorsontheroad.it e sul blog manualissimo.it. Ah, «finché il tempo me lo ha permesso, ho giocato a calcio a 5 per non vedenti (il portiere ci vede) arrivando a indossare la maglia della nazionale». Chapeau.

raffaella.troili@ilmessaggero.it
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