Fare l'idraulico a Roma con la bici: «Da quando ho mollato il furgone lavoro di più»

Alessandro Torrini, cicloidraulico da otto anni: «In futuro gli artigiani dovranno fare come me»

Fare l'idraulico a Roma con la bici: «Da quando ho mollato il furgone lavoro di più»
di Pietro Piovani
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 07:10
Alessandro Torrini di mestiere fa il cicloidraulico, cioè fa l’idraulico ma in bicicletta. «Il furgone l’ho mollato otto anni fa - racconta - e non mi sono pentito. Anzi, da quando vado in bici lavoro di più, perché in una giornata riesco a fare più cose: il traffico lo scavalco, non ho lo stress del parcheggio, entro in centro storico senza problemi, posso tagliare attraverso ville e parchi. E intanto mi godo l’aria aperta, la bellezza di Roma, mi fermo a parlare con la gente». Tanti vantaggi e naturalmente uno svantaggio: la fatica. Ma Alessandro è allenato, in bicicletta c’è sempre andato, già prima di usarla per lavoro si faceva almeno 10 mila chilometri l’anno, e in bici va pure in vacanza con moglie e figli («mettiamo quelle pieghevoli sul treno e andiamo dove ci piace, l'estate scorsa in Trentino»). E l’attrezzatura di lavoro? I tubi, le chiavi inglesi, i pezzi di ricambio? Il cicloidraulico carica tutto sulla cargo-bike (si chiama così la bici con il carrello). Riesce a trasportare anche materiale grosso, le caldaie, i sacchi di calcinacci. Suda, in salita arranca un po’, se un'automobile gli taglia la strada deve stare attento perché quei 200 chili di carico possono trascinarlo a terra. «Ma ne vale la pena» giura Alessandro. Convinto che nella città del futuro tanti artigiani dovranno fare la sua stessa scelta, perché sarà sempre più difficile spostarsi con i furgoni. Ma quando sarà avanti con gli anni ce la farà ancora a pedalare? Lui è sicuro di sì. E alle brutte, non esclude di passare alla cargo-bike elettrica, a pedalata assistita. 
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