Storie punk e misteriose, racconti di delitti efferati nel nuovo libro di Fabrizio Ghilardi

Storie punk e misteriose, racconti di delitti efferati nel nuovo libro di Fabrizio Ghilardi
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Giovedì 13 Agosto 2020, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 14:34
"Di efferati delitti e d'altre storie macabre" uscito a luglio per Idrovolante Edizioni, è la raccolta di racconti più punk del 2020, con cui Fabrizio Ghilardi torna a prendersi la ribalta. Sono storie tetre, di tempi lontani, fantasmi, misteri, magia e segreti, quelle che compongono la raccolta di Fabrizio Ghilardi: quindici racconti densi di particolari e descrizioni accurate, che infittiscono l’atmosfera cupa che li caratterizza schiudendo al lettore un mondo fatto di irrazionalità, occulto ed elementi sensazionali che si intrecciano con vicende di guerra, superstizioni e amori dal profumo di morte

“Di efferati delitti e d’altre storie macabre” ha la capacità di consegnare al lettore un mondo già ben costruito, in cui muoversi con cautela avendo cura di osservare ogni anfratto, senza però togliergli il gusto di lasciare libera l’immaginazione, che può addentrarsi in ogni dove e andare oltre ogni logica. Un libro da leggere per disintossicarsi dal rumore che ci circonda, per riflettere sulla dimensione spirituale e religiosa, sul rapporto con la vita e la morte attraverso racconti duri e dal tratto surreale in cui s'incontrano uomini di fede, duellanti, anime dannate, personaggi spettrali che ci fanno vivere storie cariche di mistero con un linguaggio raffinato e uno stile narrativo che lascia il segno.

Siamo di fronte ad un cabinet di meraviglie, curiosità, mostri e ciarlatani, farabutti, ladri gentiluomini e duellanti con una sensuale schmiss che attraversa le guance e i cuori delle giovani donzelle. Le scene si susseguono, tra trincee in cui pare di sentire lo scoppio di shrapnels e di bombe a mano, camerate d’ospedali e manicomi criminali, mentre un eccentrico dottore prepara una nuova faccia per la nostra gueule cassée. Imprevedibile il detour in Oriente, oltre la Siberia, fino in Giappone, seduti accanto al Buddha vivente in una piccola cripta dentro la montagna. Ed è quell’ammirazione per l’esotico, il lontano, quel fascino per il diverso in virtù della sua identità così appariscente e mirabolante che ci fa riflettere su quel tipo di uomo che un tempo attraversava oceani, steppe e fiumi per toccare con mano un universo nuovo, conquistarlo, farlo suo.

Antenato di un altro uomo che oggi è costretto a pentirsi e a inginocchiarsi davanti a gente che non ha nemmeno più la dignità di essere definita barbara. Allora ben vengano i travestimenti, i sotterfugi, i voli magici, riportateci subito alla corte del sultano, tra danzatrici e nani deformi, presto, un vascello fantasma in rotta verso l’isola dei pirati o, meglio ancora, si vada tra le fila nemiche, a difendere un’idea, un sogno, un’illusione.

"Di efferati delitti e d'altre storie macabre" è un libro per questa estate anomala accompagnata dalle storie di Ghilardi, romano classe 1967, che oltre che a quest'ultima pubblicazione per Idrovolante Edizioni ha curato anche 'Wembley in una stanza" (Minerva, 2011) ed è fondatore e gestore del Wisdomless Club di Roma.
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