Borzacchiello, come scegliere le parole giuste con «Chiedi bene e ti sarà dato»

Il consulente star dei social torna con un nuovo manuale cult

Borzacchiello, come scegliere le parole giuste con «Chiedi bene e ti sarà dato»
di Marina Valensise
4 Minuti di Lettura
Domenica 21 Aprile 2024, 06:00

Dimenticate il detto evangelico di Matteo. Anzi aggiornatelo col ricorso a un avverbio. «Chiedete bene e vi sarà dato». Che i risultati siano assicurati lo garantisce un divulgatore, consulente aziendale, esperto di linguistica cognitiva, autore di svariati saggi e romanzi di successo, fondatore di un istituto di ricerca sulle interazioni umane, lo HCE Research Institute, nonché star dei social network, dai quali dispensa consigli a gratis su come cambiare la realtà usando semplicemente parole diverse per descriverla e orientare il cervello verso i giusti binari della vita. Per esempio, non iniziate mai una telefonata con «Ti disturbo?». La sola parola maldispone l’interlocutore generando nel cervello fastidio, ansia, apprensione. Dunque meglio domandare «Sei libero?» e la parola «libertà» basterà ad aprire le porte di un ascolto empatico. 

Se è vero che la realtà è solo ciò che della realtà che noi riusciamo a vedere, è anche vero che noi riusciamo a vedere solo quello che riusciamo a dire. A partire da questo generale assunto, Paolo Borzacchiello nel suo ultimo libro (Chiedi bene e ti sarà dato. Le domande che ti cambiano lo sguardo, la mente, la vita, Mondadori editore) offre ai lettori un manuale accattivante per determinare con le parole giuste la nostra percezione del reale, e dunque innescare la crescita interiore e il miglioramento di sé. Bando alla saggistica e alla noia della teoria con i capitoletti suddivisi in paragrafi e sotto paragrafi. Con vena istrionica nei 18 capitoletti del libro, Borzacchiello inscena suggestivi dialoghetti immaginari, per poi passare all’analisi e alla dimostrazione. Ecco per cominciare l’errore di comunicazione n.1 della manager in carriera, madre apprensiva e così severa da non far sconti ai figli in fatto di disciplina, atteggiamento mentale e parlar bene. 

«Fai così» dice al figlio, stressatissima. Ingiunzione alla quale il figlio potrà controbattere: «Che succede poi di bello o di brutto se ti comporti sempre così con me?». Se la madre insiste ossessiva: «Lo faccio per il tuo bene, perché tu possa avere il meglio della vita», il figlio le lancerà l’altra domanda capestro: «Non potresti ottenere lo stesso risultato in un altro modo?».

Le parole cambiano i pensieri


Le parole cambiano i pensieri, e i pensieri fanno percepire la realtà in un altro modo.

Perciò se qualcuno desidera il nostro bene, anche a costo di vessarci e renderci infelici, con le domande giuste non potrà più farlo senza il nostro permesso, e sarà indotto verso un’altra strada a noi indolore. Le parole giuste aiuteranno non solo il figlio vessato a guarire la madre disturbata, ma anche la moglie che si sente trascurata dal marito potrà così curare la sua mancanza di autostima. In questo caso la giusta domanda da porre all’infelice è perentoria: «Quale desiderio inconscio soddisfi quando dici che lui non ti capisce?» Lamentarsi forse serve solo a evitare il dolore di mettersi in discussione, di rivedere i nostri schemi mentali. Il fatto è che non si cambia per piacere di più agli altri, ma per essere sicuri di aver fatto il possibile prima di decidere di passare oltre. Ergo l’altra domanda chiave sarà: «Cosa pensi potrebbe succedere di positivo cambiando approccio, o di negativo a non cambiarlo?».


I casi sono infiniti. Oltre le difficoltà relazionali ci sono quelle psicologiche, c’è il sadismo che infliggiamo a noi stessi, mettendo la barra troppo altra, fissandoci sull’invidia suscitata dai nostri successi, vedendo ovunque nemici, avversari, ostacoli alla nostra realizzazione, quando il mondo, in realtà, resta per lo più indifferente alle nostre gesta, per quanto infime o gloriose esse siano. Il fatto è, e Borzacchiello lo dimostra, che solo nei nostri pensieri noi ci poniamo al centro del mondo. Ma appena cambiamo le parole con cui plasmiamo i nostri pensieri, cambia la prospettiva dalla quale guardare il mondo e dunque agire. Ed è questa la strada maestra, se non per avvicinarsi alla felicità, per attingere a un benessere pieno e consapevole, e magari riuscire a realizzare anche i nostri sogni più segreti.

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