Monda: «Il principe del mondo è il diavolo della New York anni '30»

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Venerdì 12 Marzo 2021, 20:53 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 01:44

L'ottavo atto della saga newyorchese di Antonio Monda, professore alla New York University e direttore della Festa del Cinema di Roma, è un romanzo sulla New York degli anni dal 1927 e 1930. "Il principe del mondo" è la definizione che Gesù dà del diavolo e di diavoli e angeli è costellata la narrazione di Monda.

"Quelli sono stati anni di grandi cadute, ma anche di una ripartenza violenta: c'era la GRande Depressione e il proibizionismo e costruivano i grattacieli più belli di sempre: è tipicamente americano, anzi neworchese". Al centro del plot qualche personaggio inventato, il giovane Jake Singer, ma anche i fratelli Warner alla vigilia della grande rivoluzione del sonoro e, soprattutto, Joseph Kennedy, il capostipite della Camelot democratica.

"Un uomo senza molti scrupoli, con molti peccati da farsi perdonare ma che ha anche pagato in vita un prezzo alto al destino come sopravvivere allamorte di quattro figli, a partire da John e Bob". Monda è romano ma la scelta di New York  come patria d'elezione non la rimpiange mai: "E' l'America davvero un luogo di opportunità infinite, lo è stato per me: non so se qui avrei avuto tante chance. Un anno fa con il Covid guardando Italia e States avresti scelto sempre l'Italia: il ribaltamento a cui assistiamo non può sorprendere. Capitò anche nel tempo raccontato nel mio romanzo: ho cominciato a scrivere il nono episodio, stavolta un noir vero. Il modello è Chandler, siamo nella Grande Mela negli anni Sessanta... A dieci mi fermerò".

Monda ricorda l'ultima Festa del Cinema con grande orgoglio: "L'ultimo grande evento aperto al pubblico e con fierezza e ringraziando organizzazione e istituzioni cittadine posso dire che nessuno tra i 60 che ci hanno lavorato e il pubblico è risultato positivo".

Monda svela qualcosa sulla copertina del romanzo Mondadori (296 pagine, 19 euro): "Il quadro riprende uno dei match di boxe mitici dell'epoca: Dempsey-Firpo. La boxe è una metafora giusta per quegli anni".

Ora Monda torna a New York: "Per la seconda dose di vaccino: io sono uno di quelli di Moderna..."

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