Giovanni Di Giorgi, allora sindaco di Latina, ottenne un ristoro per quella parte di territorio già gravata dall’ex centrale nucleare, e per un’altra, quella piazza Aldo Moro tutta da riqualificare.
Per Sabotino, l’intervento scelto fu la riqualificazione di un immobile storico proprio nel centro, la Casa dei guardiani della bonifica. A giugno ci fu l’affidamento dei lavori, ma, ancora una volta, la sfortuna (!) si è abbattuta sull’ente di piazza del Popolo, con il rischio di perdere il finanziamento (900mila euro): pochi giorni dopo infatti, la ditta vincitrice della gara, Poseidon, fallisce e, come sempre in questi casi, la legislazione impone, in seguito all’estinzione del contratto, di rifare la gara, con i tempi che comporta.
Partono le lettere e il dialogo con Terna, che però non accorda una proroga che salverebbe capra e cavoli. Allora, ecco l’idea: una modifica dello schema di accordo con Terna stessa, deliberato poi ieri dal commissario del Comune, Giacomo Barbato.
Una partita di giro, ovvero i fondi Terna si girano su un’opera già quasi conclusa che si stava realizzando con fondi di bilancio comunale, il ponte di Pantanaccio, e questi ultimi si gireranno sull’opera di Borgo Sabotino, per la quale si dovrà rifare la gara.
Ancora una volta però, come già avvenuto con fondi Plus, il rischio per il Comune di Latina era di perdere tutto, fondi e intervento. E ci si è messa una toppa.