Canne fumarie, soffitti e piastrelle. Ecco alcuni esempi della presenza di amianto nelle strutture che fanno capo alla Asl di Viterbo. Da anni, però, l’azienda sanitaria è al lavoro per bonificare le aree inquinate e gli interventi sono stati pressoché ultimati. In particolare, sono undici i cantieri attivati grazie a un finanziamento di 209.510 euro riconosciuto nell’ambito del fondo di sviluppo e coesione 2014/2020 approvato con delibera Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica) del 2018.
Le risorse sono state destinate a diversi lavori di rimozione e smaltimento di amianto dei seguenti presidi: polo ospedaliero di Acquapendente; casa della salute e consultorio in via Francalancia a Bagnoregio; ospedale di Civita Castellana; presidio di Orte; ospedale di Ronciglione; centro della salute mentale e ospedale di Tarquinia; poliambulatorio di Valentano; struttura residenziale Binelli e Serd (servizio per le dipendenze patologiche) a Viterbo.
Ad aggiudicarsi l’appalto per la rimozione dei materiali contenenti amianto è stata la ditta Econet srl Unipersonale che poi, a sua volta, in alcuni casi ha subappaltato i lavori. Lavori che, in diversi casi, sono stati ultimati entro la fine del 2023. A Orte, nella casa della salute sono stati spesi 23.617 euro per dismissione e smaltimento, nonché per le conseguenti opere edili di ripristino. Nel presidio ospedaliero, invece, per 53mila euro sono stati tolti e smaltiti diversi corredi: uno sfiatatoio sul soffitto nel deposito materassi, un tratto di canna fumaria e le piastrelle viniliche nel ripostiglio all’ingresso delle scale in cantina, la canna fumaria sul terrazzo nella porzione di tetto sopra l’archivio e altre due con i comignoli, sempre sul terrazzo.
Ulteriori 16.500 euro sono stati destinati al presidio ospedaliero di Acquapendente tra progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza, redazione della documentazione necessaria per ottenere l’autorizzazione paesaggistica nonché i lavori di rimozione e smaltimento dell’amianto nella canna fumaria del cortile esterno alla cucina, nella tubazione di scarico all’interno della intercapedine della sala mortuaria.
Altri 22.600 euro sono stati spesi per bonificare l’ospedale Andosilla a Civita Castellana e 51mila per il presidio ospedaliero di Ronciglione (qui sono stati dismessi cornicione, tre tubi di esalazione con relativi comignoli, una tubazione esterna, tre cassoni presenti sul terrazzo dell’ala nuova).