Green Economy: aumentano del 51% le aziende attente all’ambiente

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Giovedì 4 Maggio 2023, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 11:00

Quanti e quali sono i settori industriali che investono nella green economy generando valore occupazionale? Conosciamoli attraverso il Rapporto GreenItaly e parliamo della case history dedicata alla sostenibilità in Sto Italia, riconosciuta nel 2023 come Azienda attenta al clima e Great Place to Work

Secondo i dati che emergono dal tredicesimo Rapporto GreenItaly, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con la partecipazione, tra gli altri, di Conai, Novamont ed Ecopneus, dal 2021 il numero di imprese che hanno investito sull’economia verde è cresciuto del 2,9%, passando dal 21,4% del 2020 al 24,3%. Si tratta del 40,6% delle aziende attive nel campo industriale e del 42,5% di quelle che operano nel settore manifatturiero. Guardando al quinquennio 2017-2021, le aziende che hanno puntato in tecnologie e prodotti attenti all’ambiente sono state 531mila, con un aumento del 51% rispetto ai cinque anni precedenti (2014-2018).

Le regioni più virtuose in materia di sostenibilità ambientale

La Lombardia è in testa, grazie a più di 90mila imprese in questo settore (17% del totale nazionale). Tra le regioni più attive ci sono anche il Veneto (51.780 unità), il Lazio (49.510 unità), la Campania (circa 46mila unità) e l’Emilia-Romagna (41.850 unità). A livello provinciale il primato è per la prima volta di Roma (37.290 unità, pari al 38% delle imprese della zona), seguita da Milano (30.800 imprese, per un’incidenza del 33,8% del mondo aziendale milanese).

I settori industriali “green”

Il rapporto mette in luce come la filiera agroalimentare italiana sia diventata leader del biologico europeo, con un’incidenza sulla superficie agricola utilizzata del 17,4% (2021). Molto forte la spinta alla sostenibilità anche nel mondo dell’edilizia, dove bonus statali e incentivi fiscali hanno fatto crescere gli investimenti di riqualificazione del 25%. Bene anche la filiera arredo-casa: il 95% del legno viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo, mentre il 67% delle imprese utilizza materie prime seconde e l’81% legno prodotto in modo sostenibile.

Gli effetti della Green Economy sull’occupazione

Alla fine del 2021, gli occupati che hanno svolto una professione nell’ambito della green economy sono stati pari a 3.095.800 unità, pari al 13,7% dell’occupazione totale. Scomponendo il dato per aree geografiche, in testa si trova il Nord-Ovest (1.017.800 unità), seguito dal Nord-Est (741.200 unità), Mezzogiorno (687.900 unità) e Centro (648.800 unità).

Tra queste realtà, Sto Italia, il cui Gruppo è uno dei più attivi nel settore dell’isolamento termico, ha annunciato a inizio anno di essere stata nominata tra le “Aziende più attente al clima 2023”. Sto Italia si è aggiudicata un posto all’interno della lista che raccoglie le imprese che tra il 2019 e il 2021 sono riuscite a ridurre le proprie emissioni di CO2 documentabili ed è stata premiata per aver inserito l’impatto ambientale all’interno del piano strategico, riuscendo a crescere e al contempo a ridurre le emissioni.

“Far parte della classifica delle Aziende più attente al clima realizzata da Il Corriere della Sera e Statista – per la loro serietà e rispettabilità – ci rende ovviamente fieri e ci aiuta nel confermare che l’attività principale di Sto Italia contribuisce alla tutela del clima e al futuro del nostro pianeta” – dichiara Sauro Tanzini, Amministratore Delegato di Sto Italia.

A questo riconoscimento si aggiunge anche la certificazione Great Place to Work che la qualifica come uno dei migliori posti di lavoro in Italia.

La certificazione è stata ottenuta in seguito ai risultati dell’analisi del clima aziendale a cui hanno aderito il 96% dei dipendenti di Sto Italia attraverso un sondaggio che prendeva in considerazione fattori come la fiducia, la valorizzazione, la stima tra colleghi e il senso di appartenenza all’azienda. Il 91% dei collaboratori ha dichiarato di essere orgoglioso di lavorare per un’azienda che riconosce alla sostenibilità una grande importanza, mentre l’89% ha affermato di essere orgoglioso di lavorare proprio per Sto Italia.

“Sono felice di aver contribuito all’ottenimento della certificazione Gptw per la prima volta. Questo importante traguardo è la prova del nostro impegno per creare un ambiente di lavoro inclusivo e collaborativo, dove i nostri collaboratori possono sentirsi valorizzati e motivati a dare il massimo ogni giorno – dichiara Domenico Vecchi, Head of Human Resources di Sto Italia – In qualità di responsabile delle risorse umane sono particolarmente orgoglioso di questo riconoscimento, la nostra employee experience è focalizzata sul benessere dei collaboratori e credo infatti fortemente che questo aspetto sia la chiave per una cultura aziendale positiva e per il successo dell’azienda a lungo termine”.

“Abbiamo investito molto tempo e risorse per creare un ambiente di lavoro che potesse promuovere la salute e il benessere dei nostri dipendenti, con programmi di formazione e sviluppo professionale, politiche di welfare, supporto per la salute mentale e fisica, e molte altre iniziative.

Sono convinto che il nostro impegno per il benessere dei dipendenti sia stato un fattore chiave per il nostro successo nel raggiungere questa importante certificazione. Continueremo ad investire nel nostro ambiente di lavoro e nel benessere dei nostri collaboratori, poiché crediamo che questo sia il modo migliore per assicurare il successo a lungo termine dell’azienda” conclude Vecchi.

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