Appalti, voleva favorire una ditta: arrestato ex funzionario Enel

Appalti, voleva favorire una ditta: arrestato ex funzionario Enel
di Gianluca Lettieri
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Venerdì 6 Ottobre 2017, 10:34
Avrebbe minacciato il titolare di un’azienda teatina, la Mantini srl, per favorire un’altra ditta. Un ex funzionario dell’Enel, Luciano Salusest, romano di 61 anni, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Chieti. Per lui si sono spalancate le porte del carcere di Regina Coeli: è accusato di tentata concussione e turbativa d’asta. L’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Luca De Ninis su richiesta del pm Giancarlo Ciani, è scaturita dopo un’indagine partita nei primi giorni di febbraio 2017.

Secondo l’accusa, i reati girano attorno a un appalto milionario per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti nell’ambito degli impianti della rete elettrica. Una gara pubblica divisa in undici lotti: la Mantini se n’era aggiudicati cinque. Ma l’indagato, abusando della sua qualifica di funzionario Enel, avrebbe cercato di indurre la ditta teatina a rinunciare al lotto che riguardava la Puglia e la Basilicata, in passato di competenza di un’azienda di Castelnuovo Vomano (Teramo), la Metalferro srl. Le minacce sarebbero avvenute nel corso di un incontro all’interno della Mantini, nella zona industriale di Chieti, dopo che Salusest aveva contattato i responsabili per fissare un appuntamento. Per la Procura l’obiettivo del funzionario era chiaro: favorire la Metalferro, «prospettando alla Mantini la possibilità dell’annullamento della gara, con il conseguente e concreto rischio di non risultare più vincitrice dell’appalto, riportandone un ingente e grave danno economico finanziario».

La Mantini fin da subito ha respinto qualsiasi tipo di compromesso, nonostante le pressanti richieste del funzionario (anche per sms), e ha riferito tutto alla direzione dell’Enel, che ha presentato denuncia. Da qui le indagini dei carabinieri del maggiore Marcello D’Alesio: le intercettazioni telefoniche (monitorate le chiamate del funzionario e di persone a lui vicine) e le riprese audio-video hanno permesso di raccogliere «gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato». Le accuse non si fermano alla sola concussione perché questa si è consumata «prima che si concludesse di fatto la procedura d’appalto, turbando quindi la regolarità della stessa gara pubblica, vicenda del tutto estranea all’Enel che aveva a sua volta segnalato il comportamento del funzionario per alcune irregolarità».

L’operazione è scattata ieri mattina. Salusest è stato raggiunto nella sua abitazione. Documenti, cellulari e supporti informatici sono stati sequestrati: verranno analizzati dal consulente nominato dalla Procura. Al via agli accertamenti patrimoniali in banche e uffici postali di Roma. In base a quanto sostiene il gip, sono riconducibili all’indagato titoli finanziari di ingentissima entità, incompatibili con le entrate che ha la sua famiglia. Gli investigatori hanno raggiunto anche gli uffici della Metalferro srl (i cui responsabili non sono indagati), dove è stata acquisita documentazione. Enel apprende «positivamente la notizia dell’arresto: l’ex dipendente era stato licenziato a causa del venir meno del rapporto di fiducia e per condotta non conforme alle policy aziendali». Gli stessi investigatori parlano di «fattiva collaborazione di Enel, che risulta del tutto estranea».
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