E' fatto di materiale povero, legno e prefabbricati, ed è stato realizzato grazie alla Fondazione Santina Zucchinelli (www.fondazionesantina.org), intitolata alla mamma di un attivissimo sacerdote bergamasco, don Luigi Ginami, che dopo avere visitato la regione, subito dopo il massacro, non ci pensò sopra un attimo. Bisognava dare un segnare di speranza ai cristiani che ci abitano. Pensò così a una piccola chiesa. Il pezzo di terra c'era già, non lontano dal campus, e pure un missionario guatemalteco che vive in Kenia da anni, padre Ernesto. In questi giorni è arrivato sul sito della Fondazione Santina il filmato realizzato in questi giorni sulla benedizione della chiesa. A ricordo di quei martiri su una delle pareti spicca una specie di murales con la data dell'eccidio. «Restoring hope in Garissa. Abbiamo deciso di chiamarla così questa nostra missione. Abbiamo voluto portare attenzione e speranza a quei cristiani che rischiano ogni giorno la vita a causa della loro fede».
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