Mondiali paralimpici a Terni. Giulia, schermitrice disabile, scrive al sindaco: «Caro Bandecchi lo sport è universale»

Giulia Soldani
di Giulia Soldani
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Sabato 14 Ottobre 2023, 13:14

TERNI Le scrivo questa lettera, perché mi sono sentita molto toccata riguardo alle dichiarazioni da lei fatte in merito ai Mondiali di Scherma Paralimpica, avendo vinto anche io una medaglia di bronzo ad una competizione di scherma in carrozzina (gara nazionale a Bologna). Ogni sport è importante non conta il modo in cui viene fatto se in piedi o seduti richiede lo stesso impegno, sudore e sacrificio per raggiungere l'obiettivo prefissato, dietro ad una vittoria o sconfitta c'è il lavoro di un intero team che gioisce per i successi o si rattrista per una sconfitta, ricordando la mia personale esperienza non potrò mai dimenticare le ore passate in palestra ad allenarmi con i miei compagni ed il mio allenatore, l'emozione per la prima gara e la soddisfazione finale per aver portato la prima medaglia paralimpica della regione Umbria nonostante avessi iniziato da poco tempo e mi allenassi da 5 mesi. Ogni atleta dà il massimo nello sport che fa indipendentemente dalle circostanze sociali dal riscontro economico, perché è la passione che ha dentro a motivarlo sempre di più, l'esempio lampante lo abbiamo avuto proprio nei giorni scorsi con i Mondiali di Scherma terminati da poco gli stessi sportivi e le persone che sono venute a seguire le gare, hanno mostrato entusiasmo e partecipazione nel vedere le gare della Nazionale Italiana con le rispettive medaglie vinte come ad esempio quella di Beatrice Vio, la quale ha realizzato il suo obiettivo di riconfermarsi Campionessa, ma insegna che se si ha un sogno bisogna lottare per riuscire a realizzarlo anche se si hanno delle difficoltà fisiche.
Il Circolo di Scherma della città di Terni può vantarsi di aver visto passare grandi campioni come Alessio Foconi e Valentina Vezzali, i quali hanno in comune con gli atleti del Mondiale Paralimpico lo stesso sogno e non è rilevante la loro condizione fisica, perché quando si desidera dal profondo del cuore una vittoria non esistono differenze.

Per quanto riguarda il riscontro mediatico la scherma si segue in quanto sport esattamente come tutti gli altri sport esistenti e non perché ci sono atleti normodotati o paralimpici, perché alla fine entrambe hanno il loro riscontro mediatico, difficilmente viene considerato, il riscontro economico mentre si segue un evento di nostro interesse, invece il feedback mediatico alla fine viene riportato dal pubblico che segue i vari eventi il quale non si sofferma sulla fisicità dell'atleta, ma sullo sport non si deve metterli a confronto screditando gli atleti.
Concludo questa lettera dicendole che lo sport è universale, le emozioni le ambizioni e i dolori che uno sportivo prova sono gli stessi per tutti, le differenze non esistono perché siamo tutti atleti ed i nostri cuori battono all'unisono, la invito a riflettere su queste mie parole. Cordiali saluti.
 
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