Buone notizie per chi ama fare shopping on line, comodamente, senza muoversi da casa e con la possibilità di scegliere fra mille proposte che si affacciano nelle vetrine virtuali. Ci saranno più tutele per i consumatori che scelgono questa maniera di fare acquisti. Grazie alla recente direttiva della Commissione Europea sul commercio digitale chi compra un abito, un paio di scarpe, un divano o un telescopio sul web potrà contare sulle stesse garanzie che si hanno quando si fanno acquisti nei negozi. Sia che si tratti di prodotti fisici che di contenuti digitali. Ovvero: si potranno avere 2 anni di garanzia per una qualsiasi merce difettosa acquistata con l’ e-commerce, così come previsto per le compere fatte con gli scontrini in cassa. Più certezze, in una giungla di incertezze in cui spesso le garanzie proposte si limitano a 1 anno o a pochi mesi.
Sarà anche possibile ottenere il rimborso per un gioco con un bug, scaricato online.
Una tutela in più per i tanti italiani che già sono abituati a fare la spesa usando come carrello lo schermo di un pc, un tablet o uno smartphone e soprattutto per quelli che ancora sono diffidenti o non hanno dimestichezza con questa forma di compravendita senza limiti spazio-temporali.
Nel 2016 dovrebbero partire diverse iniziative per realizzare in concreto il mercato unico digitale del quale, nonostante l’espansione del commercio elettronico, non beneficia completamente la maggior parte delle imprese nel nostro Paese.
Con i programmi per promuovere la cultura delle vendite virtuali, i benefici per il Pil italiano possono essere quantificati in circa mezzo miliardo di euro. Facendo aumentare anche il numero dei rivenditori al dettaglio italiani che esporta on line solo in minima parte, nel 10% dei casi, grazie a una legislazione comune fra gli Stati membri. Da noi significherebbe che il 68% delle imprese che già vendono on-line “potrebbe sicuramente avviare o incrementare la propria attività di vendite transfrontaliere in rete". E, altra buona notizia per i consumatori, farebbe anche diminuire i prezzi, aumentano le spese delle famiglie italiane.