Nuovo blocco per Aruba, proteste in rete
I consumatori: chiederemo i danni

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Venerdì 8 Luglio 2011, 14:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 13:47
ROMA - Nuovo crash della piattaforma Aruba, uno dei principali fornitori italiani di servizi internet. Stamani si sono moltiplicati in rete i post in degli utenti di Aruba - che lo scorso 29 aprile and in tilt per un'incendio - che si lamentano per un nuovo blocco della piattaforma che offre servizi di registrazione domini, hosting, server dedicati.



Non sono ancora chiari i motivi di questo blocco, ma su Twitter si sono scatenate le proteste e lo sconcerto di tanti utenti e proprietari dei siti web ospitati sulla piattaforma di Aruba.



Dopo il black-out, nel primo pomeriggio Aruba ha ricominciato a funzionare, ma molti utenti continuavano a non poter utilizzare la posta elettronica ed ad accedere ai loro siti. Sul sito dell'azienda, nella parte assistenza c'è una comunicazione che risale a due giorni fa, che spiega che nella notte tra il 6 e il 7 luglio era previsto un intervento di aggiornamento sui sistemi che «potrebbe determinare l'irraggiungibilità dei siti Aruba e momentanee interruzioni della disponibilità dei Pannelli di Controllo relativi ai vari servizi», scrive l'azienda che si scusa per «gli eventuali disagi arrecati». A questa comunicazione segue poi l'avvertimento «aggiornamento terminato», ma non è stato datato e quindi non è possibile, al momento, collegare il down di oggi a questo ultimo intervento.



Intanto sono molte le proteste degli utenti su Twitter - sui disservizi e sulla mancanza di informazioni ufficiali - tanto che Aruba è ai primi posti degli argomenti più dibattuti della giornata del microblogging. Tra l'amarezza anche tanta ironia: «L'isola felice di Aruba è in realtà l'isola di Lost», si legge in un commento mentre un altro - riferendosi al provvedimento dell'Agcom sul diritto d'autore che ha scatenato le proteste della rete - dice che Aruba «ha anticipato l'Agcom rendendo inaccessibili milioni di siti italiani».



«Migliaia di utenti stanno contattando l'Adoc a causa del blackout dei server di Aruba. L'Associazione è pronta ad assistere tutti coloro che intendono ottenere il risarcimento del danno subito»: è quanto si legge in una nota dell'Adoc, l'associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori. L'Adoc ha attivato il suo pool di legali per valutare la situazione e la possibilità di un risarcimento del danno subito, non escludendo un'eventuale class-action a tutela degli interessi degli utenti.



Secondo l'associazione «i server Aruba gestiscono una grande parte del traffico web italiano e migliaia sono i consumatori e gli operatori economici che dal blocco dei server stanno subendo un danno economico notevole. Molti siti di e-commerce e servizi al pubblico sono inattivi o bloccati, causando danni per milioni di euro. Consigliamo pertanto agli utenti interessati di inviare la documentazione, con annessa quantificazione, del danno subito alla società Aruba e all'Adoc per conoscenza».



«Ancora una volta siamo costretti ad intervenire contro Aruba che sta causando disagi ai propri clienti», afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi. «Già da oggi il Codacons avvierà le procedure per chiedere all'azienda il risarcimento in favore di tutti i clienti danneggiati».


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