Lazio, Lotito: «Il rinnovo di Sarri? Ha contratto fino al 2025, poi ne riparleremo»

Lazio, Lotito: «Il rinnovo di Sarri? Ha contratto fino al 2025, poi ne riparleremo»
di Alberto Abbate
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 08:27

Scolpitelo nel marmo, su un'altra targa da affiancare subito a quelle di Reja e Petkovic all'ingresso di Formello: «Sarri uomo-derby, incubo di Mourinho». È Mau lo Special capitolino, ormai fra i mostri sacri della Lazio: 4 trionfi nelle sue prime sei stracittadine, l'ultimo a riuscirci era stato Eriksson ai tempi d'oro, quelli dello scudetto. Meglio del Comandante solo Maestrelli (5 su 6), ma va benissimo pure questo poker servito nei quarti di Coppa Italia, aspettando il ritorno contro la Roma in campionato. Semifinale che si aggiunge agli ottavi di Champions col Bayern Monaco e alla risalita in Serie A, a -4 punti dalla Fiorentina al quarto posto. E pensare che fino a due mesi fa qualcuno invocava la testa del tecnico, spopolava l'hastag Sarri-out. Come cambia in fretta il vento, non è cambiato Mau: «Però c'è un'altra energia positiva nello spogliatoio». La respira anche Lotito: «È cambiata la consapevolezza di questo gruppo unito e determinato a lottare contro ogni avversario. È la vittoria di tutti, ma sono felice anche per Sarri, un uomo legato a un progetto, che inizia a prendere forme concrete, per quel che riguarda il presente e il futuro». È una promessa implicita di rinnovo dell'allenatore, ma non c'è nessun incontro fissato a stretto giro: «Ha già un contratto sino al 2025, poi ne riparleremo». E anche il ds Fabiani a rimorchio: «Ogni cosa a suo tempo».

Lazio, situazione infortunati 

Ancora niente regalo di compleanno, celebrato da Mau al suo solito modo. Nessuna festa di grido, solo una cena in famiglia all'Olgiata, organizzata quasi sotto tortura - dal figlio Nicolè e dalla moglie Marina insieme allo staff tecnico. Mercoledì sera Sarri era contento, ma già parlava solo di calcio: «La Lega ci ha giocato un tranello con la partita di domenica alle 12,30 contro il Lecce con cui abbiamo sempre sofferto». È tutt'altro che scontato centrare il quinto successo consecutivo - anzi, il tecnico non lo ha mai trovato dal suo sbarco nel 2021 - tra Coppa e Campionato. Tornerà Luis Alberto, Immobile non sarà ancora al massimo, perché solo ieri ha iniziato ad allenarsi anche col pallone (ma non in gruppo) a Formello. Ciro rischia però di dover anticipare subito il rientro (la Supercoppa era l'obiettivo scontato) perché cresce l'ansia su Castellanos: oggi esami all'adduttore sinistro, dolorante nel derby già nel primo tempo. Potrebbe toccare a Felipe falso nueve, con Zaccagni e Isaksen recuperati quasi al 100%. Nessun infortunio sembra più far paura adesso perché la Lazio si sta allargando. Nel filotto vincente Sarri ha schierato 19 titolari differenti, tra domenica e l'altro ieri effettuato 6 cambi, in 20 giorni ha praticamente schierato tutta l'organico col massimo effetto. L'alternanza Lazzari/Pellegrini, i centrali difensivi spesso diversi, Vecino, Cataldi che non giocava come Romagnoli da due mesi, e addirittura Mandas (ieri Provedel ancora febbricitante nel letto).

Calciomercato, idee a centrocampo

È stato inserito Sana Fernandes in pianta stabile in prima squadra, tutti ancora credono nel recupero di Kamada sino a giugno: «Daichi è mortificato perché non riesce a dare per quello che sa dare - spiega Fabiani a Cittaceleste su Radio Sei - ma è uno che sa giocare a calcio e prima o poi passerà questo momento». Ecco perché, anche se dovesse uscire Basic, non è certo un rinforzo a centrocampo. No a Krunic offerto, Neuhaus (infortunato col Mönchengladbach) era un'idea estiva già abbandonata per l'alto costo.
Si studia Girma della Reggiana, più per il futuro. Ferguson è destinato a rimanere un sogno di Sarri, pronto a stringersi sempre più intorno a questo gruppo, ma schietto e sincero come quando urlava al "miracolo" secondo posto: «Spero di aver ritrovato la versione definitiva della mentalità della mia Lazio, ma siamo di fronte a una squadra che a volte vive momenti completamente diversi da questo. Ci sono compagini più attrezzate di noi, abbiamo fatto un percorso più lungo per tanti motivi: infortuni, calo di rendimento di alcuni giocatori che l'anno scorso avevano reso di più. Bisogna ringraziare i nuovi arrivati, che a un certo punto ci hanno tenuto a galla, e ora se l'atmosfera nel gruppo è questa potrebbe essere l'occasione per recuperare tutti al massimo». L'euforia vien vincendo, figuriamoci dopo il quarto derby vinto.

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