IL VOLO
Secondo le informazioni trapelate, l’uomo, di media età, era stato messo in manette e arrestato martedì in giornata, pur dichiarandosi innocente. Era stato denunciato dalla famiglia Schumacher e, soprattutto, dalla stessa Rega, la società di elitrasporto e soccorso aereo che era stata contattata nel mese di giugno per portare Michael da Grenoble a Ginevra. Per prassi la compagnia aveva chiesto dei referti medici, in modo da organizzare la delicata operazione. Successivamente era stato preferito, perché meno rischioso, un trasporto in autoambulanza.
IDENTIKIT
La Rega ha fatto sapere che si trattava di un dirigente addetto appunto alle operazioni con l’elicottero. Ernst Kohler, amministratore delegato della compagnia ha ammesso il ruolo della persona e ha anche comunicato che sta offrendo un sostegno ai parenti dello scomparso. E ha detto: «Questo terribile episodio ci lascia tristi e senza parole». La Procura di Zurigo, dopo una breve indagine, ha indicato che non ci sono prove di altri sospettati e probabilmente il caso verrà chiuso, anche se per il suicida «vale la presunzione di innocenza».
UTENTE MISTERIOSO
Dopo il trasferimento di Schumacher in Svizzera (avvenuto il 16 giugno via terra con i mezzi di una ditta specializzata), un utente misterioso, denominato «Kagemusha», aveva inviato a diverse redazioni delle mail in cui annunciava l'intento di offrire la cartella con le informazioni cliniche dell’infermo per 60 mila franchi svizzeri, poco meno di 50 mila euro. La polizia francese in breve tempo era risalita al computer da cui questi messaggi erano partiti, localizzandolo appunto negli uffici della Rega, l'importante società svizzera di elicotteri con sede a Zurigo. Proprio la ditta che era stata interpellata l’elitrasporto di un paziente identificato come «Jérémy Martin», ovvero Schumi. Tutti questi espedienti erano stati messi in atto per volere dei famigliari del campione e della sua portavoce, Sabine Kehm, per questioni di riservatezza e privacy. Dopo l’offerta via internet e le successive indagini erano invece stati i lettighieri dell’ambulanza a essere sospettati. Ma la scoperta che i messaggi arrivano dall’interno della Rega, aveva fatto riprendere le ricerche della polizia francese. Quando gli inquirenti sono riusciti a trovare le prove che erano stati inviati da un certo computer, il cerchio si è chiuso sul sospettato.
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