quando scoccava, come detto, il 7’. Triste, gli occhi colmi di delusione, sull’orlo delle lacrime. È uscito camminando sulle proprie gambe, d’accordo, eppure il timore di un problema ai legamenti ora è montante: distorsione al ginocchio con interessamento dei legamenti, ecco la prima diagnosi. E, adesso, la partita di Champions con la Roma? Il City si è affrettato a spiegare di non poter avere risposte mediche precise prima di un paio di giorni: per la verità, però, sembra piuttosto difficile che il Kun riesca a scendere in campo mercoledì sera allo stadio Olimpico contro la squadra di Rudi Garcia.
I giallorossi potranno certo giovarsi dello scenario andato delineandosi nel pomeriggio. Perché Agüero era (ed è) il trascinatoredei Citizens, il capocannoniere della Premier League con 14 centri, un campione capace di siglare 30 reti nelle ultime 34 partite giocate oppure, se preferite, 11 nelle sue dieci più recenti. Del resto l’argentino abbina alla perfezione la nobiltà tecnica alla suggestione carismatica: e, in ogni partita, si spende per i compagni sia attraverso i gol che sul piano psicologico.
Stasera il City ha comunque steso (1-0) l’Everton di Eto’o con merito e si è peraltro avvicinato alla capolista Chelsea, ora distante solo tre punti, considerando la sconfitta subìta oggi a Newcastle (1-2). A Manchester ha risolto un rigore di Yaya Touré, concesso generosamente dall’arbitro Marriner per un fallo di Jagielka su Milner. La manovra dei campioni d’Inghilterra ha generato diverse occasioni ma, bisogna dirlo, Hart ha salvato il risultato almeno per un paio di volte. La Roma dovrà fare attenzione: d’altronde il City dà l’impressione di poter affondare il colpo ad ogni azione e, soprattutto, può vantare un mare di frecce avvelenate nella faretra. Nasri, Dzeko e Touré per tutti.
Al fischio finale di Andre Marriner, i supporter dell’Etihad hanno plaudito alla quinta vittoria in sequenza dei Citizens: sperare che il temporale non tarpi le ali di Agüero sarà l’unica (pre)occupazione dei prossimi giorni.