Da Montalto di Castro a Roma, ai Musei Capitolini l'inaugurazione della mostra Egizi-Etruschi

Da Montalto di Castro a Roma, ai Musei Capitolini l'inaugurazione della mostra Egizi-Etruschi
di Marco Feliziani
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Sabato 16 Dicembre 2017, 19:08 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 12:57
La mostra Egizi Etruschi esposta questa estate al Complesso monumentale San Sisto a Montalto di Castro, trasloca a Roma. L’assessorato alla Crescita Culturale e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale hanno allestito la mostra-evento ai Musei Capitolini – Centrale Montemartini (via Ostiense, 106): taglio del nastro mercoledì 20 dicembre, alle 18. Saranno presenti al taglio del nastro l’amministrazione comunale di Montalto di Castro e Roma, la Fondazione Vulci, e la nuova direttrice del parco del Colosseo, Alfonsina Russo.

La mostra nasce dall’opportunità di accostare produzioni e ideologie che hanno accompagnato la nascita e lo sviluppo di due tra le più grandi civiltà del Mediterraneo, un mare che nell’antichità ha sempre favorito gli scambi e l’incontro di culture, che, sia pure nella loro eterogeneità, possiamo definire mediterranee.

Sono esposti preziosi oggetti egizi trovati a Vulci risalenti al VIII-VII secolo a.C. e al III secolo a.C, messi a confronto con i reperti di Eugene Berman, pittore, illustratore e scenografo russo, ma anche collezionista d’arte; reperti che acquistò durante i suoi viaggi in Egitto tra il 1964 e il 1965 ed essendosi stabilito a Roma, nel 1972, alla sua morte, donò, insieme al resto della collezione, allo Stato Italiano e per esso alla Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria meridionale. Altre testimonianze della cultura egizia provengono dal Polo Museale della Toscana-Sezione Egizia del Museo Archeologico di Firenze, che ha accolto subito la proposta di esposizione. Infine, un cenno alla Tomba dello Scarabeo dorato trovata a Vulci nel 2016.

Il corredo funerario è stato rinvenuto nell’ambito dell’attività di contrasto agli scavi clandestini che quotidianamente impegnano il comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale insieme alla soprintendenza.
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