Alemanno fa la "comparsa" nel film di Miniero su Mussolini

Un'immagine del film "Sono tornato"
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Lunedì 29 Gennaio 2018, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 11:33

Politico di lungo corso, da sempre a destra, a partire dalla militanza nell'Msi , ex ministro, ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha ora un'altra "qualifica" da citare: quella di comparsa cinematografica involontaria. Alemanno compare infatti sullo sfondo di una sequenza di "Sono tornato", il film di Luca Miniero che racconta del "ritorno" nell'Italia di oggi di Benito Mussolini (interpretato da Massimo Popolizio), misteriosamente identico al momento della sua morte. «Ero in strada davanti alla Galleria Colonna, ho visto un'auto d'epoca, qualcuno che somigliava a Mussolini, ho aguzzato lo sguardo e in quel momento mi sono accorto della cinepresa, di essere ripreso», racconta Alemanno all'Adnkronos.

«E stata una cosa del tutto casuale: ero lì e sono finito nella ripresa», conclude Alemanno, aggiungendo solo «vedrò sicuramente 'Sono tornatò, mi incuriosisce». Che la ripresa con Alemanno sullo sfondo sia stata casuale è estremamente probabile, che il regista l'abbia mantenuta in fase di montaggio per il casuale "valore aggiunto" che ha ancor più probabile. Il debutto cinematografico di Alemanno ricorda quello altrettanto involontario di un altro esponente di lungo corso della destra italiana, anch'egli già nell'Msi, ovvero Ignazio La Russa, il cui nome completo è Ignazio Benito Maria. La Russa compare come barbutissimo oratore sul palco di un comizio a Milano, immagini riprese dal vero e usate da Marco Bellocchio per le sequenze iniziali di 'Sbatti il mostro in prima paginà (1972).
 

La nipote del Duce. «È un film molto calato nella realtà, sono le cose che io vivo, mi sono divertita ed emozionata». Alessandra Mussolini commenta divertita con l'Adnkronos "Sono tornato", il film di Luca Miniero nella sale dall'1 febbraio prossimo, con Massimo Popolizio nei panni di Benito Mussolini che "magicamente" piomba, attraverso la Porta Alchemica di Piazza Vittorio, nella Roma del 2018.

«Mi è piaciuto molto - sottolinea Alessandra Mussolini - perché è un film che non mette in bocca a mio nonno parole che non ha mai detto, come è stato fatto da altri in passato, ma si limita a registrare le reazioni della gente nel rivederlo vivo. Ci sono delle situazioni divertenti, come il suo stupore nel vedere la gente china sui cellullari a chattare su whatsapp. Ma anche momenti drammatici come la signora con l'Alzheimer che lo riconosce e alla quale lui non replica. Ecco - osserva la nipote del Duce - quello che mi piace di questo film è che non falsifica la reazione della gente e non è stato fatto un lavoro di condizionamento con una morale schiacciante. È più un'analisi delle reazioni degli altri che non di mio nonno».

Alessandra Mussolini confessa anche di essersi «emozionata quando, in una scena, si vede la foto di mio nonno con un bimbo sulle spalle. Ecco, quel bambino era mio padre».

Quanto alla recitazione di Popolizio nel film che veste i panni di Benito Mussolini, «è stato bravo perché non è caricaturale né a tutti i costi somigliante, ma proprio per questo più vero», conclude la nipote del Duce.
 

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