Venezia, il Leone d'oro è svedese
L'Italia trionfa con la migliore attrice

Venezia, il Leone d'oro è svedese L'Italia trionfa con la migliore attrice
di Gloria Satta
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Domenica 7 Settembre 2014, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 21:41

Il Leone d’oro svedese, la migliore attrice italiana.

Vince la 71ma Mostra A pidgeon sat on a branch reflecting on existence, la commedia surreale in 39 “quadri” diretta dal regista Roy Andersson. Alba Rohrwacher, commossa fino alle lacrime, ritira la Coppa Volpi della migliore interpretazione femminile per il ruolo della mamma vegana in Hungry Hearts, il film di Saverio Costanzo che si aggiudica anche la Coppa Volpi maschile: va all’altro protagonista Adam Driver, vera sorpresa della Mostra. L’attore americano, già al festival di Toronto dove Hungry Hearts è atteso, ha ringraziato con un messaggio.

Il riconoscimento doppio, che ha un solo precedente nella storia della Mostra, premia dunque con incisività il film di Costanzo («è un autore internazionale», sottolinea l’ad di RaiCinema Paolo Del Brocco) mentre gli altri due concorrenti italiani, Anime nere di Munzi e Il giovane favoloso di Martone, rimangono a bocca a asciutta. «Tutti e tre i film italiani erano buoni ma ci siamo soffermati su quello che ci ha emozionato di più, abbiamo cercato di fare una scelta di qualità», rivela Carlo Verdone, membro della giuria guidata dal musicista francese Alexandre Desplat.

I PREMIATI

Quanto agli altri premi, poche sono le sorprese se si eccettua l’incredibile esclusione di Birdman, un film che aveva entusiasmato critici e pubblico. Nel palmarès finiscono Le notti bianche di un postino del maestro Russo Andrei Konchalowskij (Leone d’argento per la regia) mentre lo sconvolgente documentario di Joshua Oppenheimer The look of silence, sul genocidio commesso in Indonesia, è Gran premio della Giuria. Premio speciale della Giuria al turco Sivas, migliore sceneggiatura all’iraniano Tales. E un’ovazione accoglie il giovanissimo attore francese Romain Paul che per Le dernier coup de marteau si porta a casa il Premio Mastroianni destinato alle promesse del cinema.

Lo svedese Andersson, classe 1943, un premio della giuria vinto a Cannes nel 2000, ha ritirato il Leone d’oro rendendo omaggio al neorealismo italiano, quanto di più lontano dal suo cinema sofisticato che nei lunghi piano-sequenza mescola riferimenti letterari e pittorici. «Adoro Ladri di biciclette», ha detto il regista, «e mi commuove l’intensa umanità di quel capolavoro. Così dovrebbe essere il cinema e io continuerò a farlo pensando a De Sica». Oppenheimer, bloccato a Chicago da una tempesta, ha mandato un toccante videomessaggio in cui spiega che The Look of Silence «è stato fatto perché i responsabili del genocidio ammettessero le proprie colpe e le vittime potessero perdonarli e vivere in pace: un esempio di dignità per noi occidentali». Il giurato Tim Roth ha definito il film «un capolavoro».

GLI APPLAUSI

Molto applaudita la vittoria di Konchalowskij, 77 anni, ancora maestoso ed elegante. «Questo Leone d’argento mi emoziona, mi sento un bambino che ha appena scartato i regali di Natale», ha detto il maestro russo. «E pensare che non mi aspettavo nemmeno di venire con il mio piccolo film girato senza soldi, con videocamere digitali e perfino con un i-phone. Solo con le nuove tecnologie si può fare un cinema davvero libero e indipendente. Nel 1991 ho lasciato Hollywood perché gli studios cominciavano a produrre film per ragazzini e pensavano soltanto agli incassi, ma il business uccide l’arte».

Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato anche il presidente del Senato Pietro Grasso («Sono qui», ha detto, per testimoniare il sostegno delle istituzioni al cinema»), il presidente della Commissione Europea Barroso, il ministro Franceschini. Sempre bella e spigliata la madrina Luisa Ranieri, in nero. E il presidente della Biennale Baratta ha chiuso la Mostra dando appuntamento alla 72ma edizione, il 2 settembre 2015.

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