Il Covid può portare al Parkinson, studio australiano: «Sarà la terza ondata della pandemia»

Il Covid può portare al Parkinson, studio australiano: «Sarà la terza ondata della pandemia»
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 09:57

Il Covid ha anche conseguenze neurologiche, inclusa una forte escalation dell'incidenza del morbo di Parkinson. L'avvertimento viene dall'autorevole istituto australiano di neuroscienza e salute mentale, il Florey, secondo cui l'infiammazione neurale subita da molti pazienti di Covid-19 è un fattore chiave di rischio di contrarre il Parkinson's. In una relazione pubblicata sul Journal of Parkinson's Disease, gli studiosi guidati da Leah Beauchamp, specializzata in perdita olfattiva da Parkinson's, raccomandano ampio screening e trattamenti tempestivi.

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Gli studiosi avvertono che la malattia degenerativa rischia con probabilità di rappresentare la «terza ondata della pandemia di Covid-19» e stimano che tre persone su quattro con il Covid-19 subiscono sintomi neurologici. Sostengono inoltre che i sintomi stessi, che vanno da encefalite a perdita dell'olfatto, sono probabilmente riportati per difetto. I ricercatori del Florey Institute raccomandano in particolare lo sviluppo di un protocollo di screening di massa mirante a identificare le persone a rischio di contrarre il Parkinson o che sono nelle prime fasi della malattia. Questo potrebbe includere test di olfatto e vista e scansioni cerebrali per identificare sintomi motori. Sono inoltre in via di sviluppo terapie farmacologiche che, se amministrate tempestivamente, potranno rallentare i fermare lo sviluppo della malattia.

 

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