Dalle truffe agli abusi: la minaccia corre sul filo

di Paolo Graldi
2 Minuti di Lettura
Domenica 21 Maggio 2023, 00:00

Drinn…drinn. Sul display appare “Numero sconosciuto”. Chi sarà? Rispondo o non rispondo? Meglio sentire di che si tratta, voce di donna, accento straniero-slavo: «Buon giorno, lei è un utente fortunato. Il suo nome è stato sorteggiato…». Chiudo la conversazione. Un attimo e il cellulare torna a squillare. Chiudo. Torna a squillare. Sempre lei, la vocetta porta fortuna che mi propone un affare, uno sconto, un omaggio, un’offerta imperdibile. Si riconoscono alle prime tre parole: sono i molestatori non autorizzati. Abituati agli assalti respinti giocano con la forza d’essere “utenti sconosciuti” e praticano la tecnica dell’insistenza ad oltranza. Non serve, non basta, non vale essersi iscritti agli appositi albi che dovrebbero impedire ai disturbatori l’utilizzo dei numeri protetti. L’idea della barriera era intelligente ma è rimasta tale perché la sua applicazione non risulta attiva.

In questo modo è la stessa legislazione contro gli abusi che si rivela inefficace e chissà se davvero esistente. Su un altro fronte, con sconcertante evidenza il cellulare viene utilizzato per carpire la buonafede della gente: con tanto di marchio identico all’originale della società di autotrasporti viene segnalato un pacco in giacenza, non consegnato a causa dell’indirizzo incompleto. Tutti o quasi tutti aspettiamo un pacco e dunque la tentazione è di fornire i dati di una carta di credito per il prelievo di due euro. È una truffa, attenzione. E però su tutto manca un dato: la notizia di qualche arresto di questi malfattori. Quel settore è chiuso. Che l’abbiano manomesso?

graldi@hotmail.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA