Roma caput mundi? Almeno ci si prova. Sarà per questo che alcuni giovani romani hanno creato su Facebook la pagina “Rome is more”: un dizionario della romanità alla Alberto Sordi dove modi di dire, slang e frasi in dialetto vengono tradotte in inglese in senso letterale con tanto di pronuncia corretta e spiegazioni su quando e come usarle. E il risultato è davvero esilarante.
Sfogliando tra le pagine virtuali, ad esempio, “Eccallà” diventa “There is it”; “C’ho l’abbiocco” “to have a feel of tiredness”; “Mobbasta”, “enough”. E ancora “Se lallero” si trasforma in “Yes of course (in a in ironic sense)”; “Che gianna” “Windy weather” e non poteva mancare il “Daje” che in inglese diventa “Come on!”. La guida - si legge -è dedicata a Roma, a chi non la capisce, a chi la lascia ma anche a chi riman, perché noi romani “semo de coccio”». E per questo, mi sa, non serve la traduzione.
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