Raggi e “il giro dei cinque parchi”. Tour in periferia a caccia di voti

Raggi e “il giro dei cinque parchi”. Tour in periferia a caccia di voti
di Simone Canettieri
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Giovedì 16 Luglio 2020, 00:05
In principio fu il giro delle Sette chiese, attribuito al sacerdote fiorentino San Filippo Neri. Il pellegrinaggio era diviso in due giornate. Questo lo storico itinerario: San Pietro, San Paolo, San Sebastiano, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo Fuori le Mura, Santa Maria Maggiore. 
In Campidoglio Virginia Raggi - che ieri è ritornata a Ostia, feudo grillino - si sono inventati il giro dei cinque parchi. Un tour di inaugurazioni e tagli del nastro con un unico minimo comune denominatore: si trovano tutti in periferia, in zone decentrate. 

Nei quartieri che nel 2016 accolsero la pentastellata come la messia; gli stessi quartieri che ora però potrebbero virare a destra. Assorbendo così la protesta e la rabbia, la speranza e la voglia di riscatto che fecero andare a tutta birra la carovana pentastellata. Raggi lo sa. E visto che si vuole candidare punta sulle periferie, consapevole del verdetto netto nei suoi confronti dei quartieri centrali. Presto pronta dunque la lista “del giro dei cinque parchi”: Aguzzano, Canapiglie, Tevere, Morente e Pamphili. La campagna elettorale è iniziata. Un pellegrinaggio e tante preghiere. D’altronde non servirebbe un miracolo per un Raggi-bis

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