Le mamme di Roma che non vorrebbero gettare i pannolini sporchi nel cassonetto

Le mamme di Roma che non vorrebbero gettare i pannolini sporchi nel cassonetto
di Pietro Piovani
2 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Novembre 2018, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 08:31
Francesca racconta il suo tormento di madre che non vorrebbe inquinare. “Io ci ho provato con i pannolini lavabili, quelli che non si buttano nella spazzatura, ma è stato un incubo: cumuli di panni puzzolenti in casa, lavatrici a ciclo continuo, le estenuanti attese dell'asciugatura... Ci vogliono mamme più disciplinate di me, io dopo qualche settimana mi sono arresa. Ora prendo quelli usa e getta, ma ogni volta che li metto nel bidone dei rifiuti penso alle migliaia di madri che stanno facendo come me, mi immagino la montagna di plastica, carta e feci che quotidianamente viene consegnata agli inceneritori, e ci sto male”.

Con una stima approssimativa, si può calcolare che ogni giorno nell'immondizia di Roma finiscano mezzo milione di pannolini, pannoloni e assorbenti femminili. Se Francesca abitasse – ad esempio – in Veneto, potrebbe pulire il suo bambino a cuor leggero, perché lì pannolini e assorbenti vengono raccolti separatamente e portati in un moderno impianto di riciclo, dove il “contributo umano” (la parte organica, insomma ci siamo capiti) viene diviso dalla plastica, dalla cellulosa, dai polimeri: tutto materiale che può essere riutilizzato. Ma Francesca abita a Roma, non in Veneto, per cui al momento l'unica cosa che può fare è lanciare i suoi pannolini sporchi nel cassonetto stracolmo dell'indifferenziato, pregando il cielo che prima o poi passi il camion dell'Ama e se li porti via.

P. S. L'insieme di pannolini assorbenti e pannoloni usati costituisce quasi il 4% dei rifiuti prodotti da una città. Se in tutta Italia venissero riciclati anziché smaltiti in inceneritori o in discarica si otterrebbe (secondo i calcoli della FaterSmart, l'azienda che ha creato la tecnologia per recuperarli) un risparmio di emissioni inquinanti pari a quelle di 100 mila automobili. Attualmente la raccolta differenziata dei pannolini esiste in 800 comuni italiani che insieme contano 12 milioni di abitanti.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA